Nella strage persero la vita 85 persone, oltre 200 i feriti
Sono le 10.25 di sabato 2 agosto 1980. Una bomba esplode alla stazione dei treni di Bologna. L’ordigno, posto in una valigia abbandonata, scoppia nella sala d’aspetto della seconda classe. 23 i chili di esplosivo composti da una miscela di 5 chili di tritolo e T4 e da 18 chili di gelatinato. A seguito dello scoppio crollò l’ala ovest dell’edificio. L’esplosione colpì anche il treno Adria Express 13534 da Ancona a Basilea in sosta sul primo binario. 30 metri di pensilina di strutti. Così come il parcheggio dei taxi davanti alla stazione. 85 i morti. Oltre 200 i feriti. Il più grande attentato terroristico del dopoguerra in Italia.
La sentenza di condanna definitiva è arrivata solo nel 1995. Ad essere ritenuti colpevoli Valerio Fioravanti e Francesca Mambro dei Nuclei Armati Rivoluzionari, in quanto esecutori materiali. Nonostante abbiano confessato molti altri omicidi si sono sempre dichiarati innocenti per i fatti della strage di Bologna. Un’ulteriore condanna è arrivata nel 2007. Ad essere messo in carcere per trent’anni per strage Luigi Ciavardini.
Il manifesto della manifestazione di commemorazione delle vittime di quest’anno recita che «Un paese civile e democratico non può prescindere dalla individuazione dei mandanti delle stragi». Al centro del manifesto la foto della lapide con i nomi delle 85 vittime. Molti gli appuntamenti di commemorazione. Alle 10.10 il presidente dell’associazione per le vittime della strage di Bologna, Paolo Bolognesi, terrà un intervento in piazza Medaglie d’Oro. Al termine ci sarà il minuto di silenzio. A seguire l’attore Matteo Belli leggerà il messaggio del presidente della Repubblica.