Al 31 dicembre 2018 gli enti non profit attivi in Italia sono 359.574, con un tasso di crescita costante al 2 per cento. Due anni fa le istituzioni non profit rappresentavano l’8,2 per cento del totale delle imprese. 853.476 i dipendenti, in aumento del 3,9 per cento tra il 2016 e il 2017. Nel 2018 segnano solo il +1 per cento. I lavoratori del settore rappresentano il 6,9 per cento dei lavoratori italiani. L’ultimo aggiornamento Istat risale al 2018, periodo pre Covid. Anche se segnali durante la pandemia sono arrivati di involuzione, non sappiamo ancora quanto questa avrà inciso sul settore.

LEGGI ANCHE: Necessario un fisco più green

La crescita maggiore si è registrata nel Mezzogiorno, con la Sardegna che ha fatto registrare un +8,9 per cento. Seguono la crescita della Puglia (7,8%), Calabria (6,8%) e Basilicata (3,8%). Nonostante l’incremento di imprese non profit Calabria e Basilicata hanno fatto registrare una diminuzione di operatori: entrambe del 2,8 per cento. Restano sempre prime le istituzioni non profit del nord est del Paese – che rappresentano oltre il 50 per cento del totale – che registrano una crescita del 2,6 per cento. La maggiore crescita di dipendenti si registra in Molise (+8,4&) nonostante la perdita del 4,4 per cento di imprese. Crescono significativamente i dipendenti in Friuli–Venezia Giulia (+4,2%), Emilia-Romagna (+3,8%) e Campania (+3,2%).

Tra i settori di intervento registrano l’incremento maggiore la tutela dei diritti e di attività politica (+9,9%). Seguono l’assistenza sociale e protezione civile (+4,1%), la filantropia e promozione del volontariato (+3,9%) e le relazioni sindacali e rappresentanza interessi (+3,7%). Per quanto concerne la crescita dei dipendenti i settori maggiormente interessati sono la religione (+5,8%), la filantropia e la promozione del volontariato (+3,4%), lo sviluppo economico e la coesione sociale (+3,3%).