Il governo chiude MigrArti

Il governo chiude MigrArti

Grazie a MigrArti abbiamo conosciuto la storia di Wazib

Non arrivano belle notizie dal fronte integrazione. Il Governo italiano vuole bloccare i finanziamenti per uno dei più grandi progetti culturali, che attraverso l’arte, la cinematografia ed il teatro, ha fatto conoscere a tutto lo stivale la ricchezza della diversità, attraverso i racconti ed il lavoro dei migranti.

Nato nel dicembre del 2015 il progetto MigrArti aveva l’obiettivo di coinvolgere le comunità di immigrati stabilmente residenti in Italia, con particolare attenzione ai giovani di seconda generazione, che fanno ormai parte integrante, dal punto di vista umano, economico, culturale e lavorativo del tessuto sociale, del nostro Paese.

Una notizia che lascia attoniti le varie realtà associative che, nel corso degli anno, hanno partecipato. Tant’è che i numeri ne decretavano un successo ad ogni edizione. Al bando MigrArti 2016 hanno partecipato oltre 900 associazioni ed altri soggetti, di cui 443 nell’ambito del teatro e spettacolo dal vivo e 503 nell’ambito cinematografico. E se davvero dal Ministero non dovessero esserci dietro front, bloccare i finanziamenti ad una realtà così immensa ed in piena crescita risulterebbe un atto molto grave.

MigrArti ha avuto la capacità di produrre decine di lavori interessanti e far conoscere storie importanti, come quella di Wazib, un ragazzo di 19 anni del Bangladesh che vive in Italia da due anni. Prima di arrivare qui è stato in Libia ed ha dovuto affrontare una lunga traversata in mare. Sbarcato a Salerno oggi vive ancora nel capoluogo di provincia campano, ospite della cooperativa sociale Il Villaggio di Esteban.


 

 

 

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