I dati diffusi in occasione della Giornata nazionale del malato oncologico
I malati di tumori spendono quasi 5 miliardi l’anno di tasca propria. 1,1 miliardi vanno in visite mediche, 1,5 per trasporti e soggiorni sul luogo di cura, 808 milioni per farmaci. 425 milioni vengono spesi in interventi di chirurgia ricostruttiva. Questi i numeri che emergono dall’undicesimo Rapporto sulla condizione assistenziale dei malati oncologici presentato in Senato dalla Federazione italiana delle associazioni di volontariato in oncologia in occasione della Giornata nazionale del malato oncologico.
La malattia anche sul lavoro e inevitabilmente sul reddito. Le donne sono le più colpite, perdendo giorni di lavoro nel doppio dei casi rispetto agli uomini. I lavoratori tra i 55 e i 64 anni perdono da sei a dodici mesi di lavoro nel 45,8 per cento dei casi.
Il Rapporto evidenzia che in Italia ci sono circa 3.300mila persone malate di tumore. Di queste quasi 700 mila in trattamento. Il servizio sanitario nazionale destina loro circa il 14 per cento della spesa sanitaria complessiva. Nel 2018 erano circa 16 miliardi di euro che vengono ripartiti tra prevenzione, diagnostici, specialistici, ospedalieri e chirurgici, farmaceutici, radioterapici, domiciliari e residenziali.
«Nonostante l’innegabile impegno del sistema pubblico – si legge nel Rapporto -, il malato di cancro è chiamato spesso a mettere mano al portafoglio per sopperire ad una serie di esigenze sia di tipo medico che assistenziale, evidentemente non del tutto compensate dall’assistenza pubblica».