Le ha detto il neoeletto eurodeputato Pietro Bartolo
Uno dei temi preponderanti delle recenti elezioni Europee è stato senza dubbi quello dei migranti. Da una parte ha fatto guadagnare voti promettendo la chiusura dei porti. Dall’altra li ha fatti prendere grazie all’esperienza di solidarietà e umanità. Profilo ideale di questo secondo caso è quello di Pietro Bartolo, medico di Lampedusa, neoeletto eurodeputato.
Sui propri canali sociale Bartolo ha scritto che quando sarà «a Bruxelles lavorerò a una risoluzione che faccia luce sui crimini commessi nel Mediterraneo, perché mentre la politica gioca a Risiko, la gente muore. I bambini muoiono. Non possiamo più stare zitti»
Nella sua riflessione a mezzo social il medico di Lampedusa ha anche sottolineato che «non si può morire a 5 anni su un gommone al largo della Libia per colpa di una politica che ha smesso di vedere le persone, per considerarle soltanto numeri». Su questo punto Bartolo ha chiamato in ballo anche L’Europa, sottolineando che «non può più tacere davanti a quello che ogni giorno accade nel Mediterraneo. Servono corridoi umanitari subito, serve una revisione della Convenzione di Dublino. Esistono modi e strumenti rispetto ai quali l’Unione europea può e deve intervenire immediatamente».
Intanto su Twitter Unhcr rende noto che nella notte due imbarcazioni, con a bordo rispettivamente 46 e 57 migranti, sono sbarcate a Lampedusa.
Two boat arrivals yesterday night in #Lampedusa: 46 and 57 people who left Libya at least three days ago were spotted by a fishing boat at sea.
— UNHCR Italia (@UNHCRItalia) 30 maggio 2019
Merchant ships, NGOs and military & institutional assets: all essential players in saving lives in danger pic.twitter.com/uRmlkqlqxD