Presentata questa mattina all’Open Innovation Center di Torino la pubblicazione che raccoglie le buone pratiche di innovazione ed inclusione sociale della città piemontese. Nel corso dell’evento locale conclusivo del network URBinclusion sono state presentate anche le attività italiane del progetto Urbact a cura di Anci. Nella pubblicazione sono raccolte le iniziative a sostegno dell’innovazione sociale messe in campo, nei due anni di lavoro, a sostegno di percorsi di cittadinanza attiva contraddistinti da elementi di innovazione e di inclusione urbana e sociale.

Lo sviluppo urbano sostenibile non può prescindere da Urbact, il maggiore strumento per «fare rete tra le città e promuovere la partecipazione attiva di cittadini e stakeholder alla definizione di politiche urbane di innovazione», ha sottolineato Simone d’Antonio di Anci National Urbact Point. Con oltre 70 l’Italia è il Paese con il maggior numero di città presenti nel programma. Progetti che vanno dalla resilienza alla mobilità, dall’agricoltura urbana al ruolo del digitale per la crescita urbana.

«Torino – ha detto Simone d’Antonio – si è confermata nel corso degli ultimi anni tra le realtà italiane capaci di coniugare maggiormente la sua presenza in Urbact a politiche integrate di sviluppo urbano, in particolare sui temi della governance innovativa, dell’inclusione e dell’innovazione sociale». Come nel caso dei quattro progetti Torino Social Factory, European Crowdfunding Center, Axto, Urban Innovative Actions. Per questi sono stati allocati in totale 7,92 milioni di euro di fondi.