La denuncia del direttore Giovanni Russo
La Masseria Antonio Esposito Ferraioli di Afragola è il bene confiscato più grande della provincia di Napoli. Il lavoro portato avanti dai soggetti gestori in questi anno è stato assai proficuo, nonostante le tante difficoltà affrontate lungo il percorso.
Oltre al terreno di pertinenza al bene confiscato c’è anche la masseria, un casolare che andrebbe rimesso a nuovo completamente. E i soldi per farlo ci sarebbero. I soggetti gestori del bene hanno infatti partecipato – a cavallo tra l’amministrazione Tuccillo e Grillo – e vinto il bando del Pon Legalità del Ministero dell’Interno che ottenendo il finanziamento di un progetto di 1.497 milioni di euro. Il 12 giugno 2018 è avvenuta la sottoscrizione di un contratto di assegnazione tra il Ministero dell’Interno ed il Comune di Afragola che da ufficialmente il via al progetto.
Centro di costo del progetto è interamente il Comune. La Masseria è il beneficiario indiretto e, in qualità di gestore del bene, partecipa al gruppo di lavoro per il monitoraggio del progetto. «Ciò significa – dice il direttore della Masseria, Giovani Russo – che i soldi passano esclusivamente per le casse del Comune che li deve gestire a sua totale discrezione. Seguendo ovviamente le linee di progetto approvate dal Ministero dell’Interno».
Il direttore della Masseria denuncia che da dodici mesi «non abbiamo informazioni sull’avanzamento delle attività previste dal progetto ed abbiamo solo informazioni frammentate chieste e ricevute per le vie brevi quasi fosse un favore». Giovanni Russo aggiunge inoltre che non si hanno notizie del monitoraggio che avrebbero dovuto effettuare vari professionali esterni ed interni. Su questo il Comune deve conferire incarichi per 119.328,61 euro. Nell’ultimo anni ha affidato solo un incarico per una cifra pari a 4.400,80 ad un geologo che ai gestori non risulta mai aver visitato il bene. «Superfluo evidenziare che in questo modo il finanziamento sarà perso», dice Russo.
«Francamente non credo più alla favoletta che gli uffici sono oberati di lavoro. Un progetto così importante non può essere lasciato morire per dodici mesi. Piuttosto sembra chiaro che ci sia una precisa volontà di non far rinascere il bene confiscato della Città di Afragola», dice Giovanni Russo che denuncia una «precisa volontà perché questa è solo la punta dell’iceberg delle mancanze del Comune di Afragola». Il direttore della Masseria Antonio Esposito Ferraioli chiede risposte immediate ora vogliamo risposte e pure subito. «Chi non agisce e si rende complice deve iniziare ad assumersi le sue responsabilità e renderne conto prima di tutto ai cittadini», conclude Russo.
Ciro Oliviero