La nave della ong tedesca è all’esterno delle acque territoriali italiane dal 12 giugno
La Sea Watch 3 si trova in mare all’esterno delle acque territoriali italiane dal 12 giugno scorso (come racconta la cartografia in foto). Da allora non ha ricevuto l’autorizzazione ad entrare in un porto sicuro. Più volta il ministro dell’Interno Salvini ha invece sottolineato che non rilascerà l’autorizzazione. Anche se la competenza sarebbe del ministro dei Trasporti Danilo Toninelli.
Dato questa situazione la ong tedesca ha scritto alla Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo con una richiesta di «misure provvisorie» per permettere l’attracco della nave. La Corte ha rivolto quesiti sia alla Sea Watch 3 che al governo italiano che dovrà rispondere entro questo pomeriggio. La Corte potrebbe chiedere all’Italia di dare il lascia passare alla nave per evitare la violazione dei diritti umani.
Intanto è intervenuta anche la Diaconia Valdese che ha chiesto al Quirinale di intervenire sul caso Sea Watch 3.
La @DiaconiaValdese valdese chiede al @Quirinale di intervenire sul caso #SeaWatch3@SeaWatchItalyhttps://t.co/AofTosiZ0v
— Mediterranean Hope (@Medhope_FCEI) 24 giugno 2019
Nel frattempo, nella notte, una imbarcazione è giunta sulle coste di Sovereto, tra Capo Rizzuto e Le Castella, in provincia di Crotone. La barca, con a bordo 59 persone, si è incagliata. In quel momento i due presunti scafisti hanno provato a fuggire, ma sono stati intercettati da una pattuglia di militari della sezione operativa navale della Guarda di Finanza di Crotone mentre si dirigevano verso la stazione degli autobus.