Nella lettera ai prefetti chiede che venga fatto in quindici giorni
Il ministro dell’Interno ha scritto ai prefetti chiedendo entro due settimana una «relazione sulla presenza di insediamenti rom, sinti e camminanti». La richiesta fatta da Matteo Salvini ha lo scopo di conoscere il numero degli insediamenti informali «per predisporre un piano di sgomberi», ha scritto il ministro nella circolare.
Lo scorso anno solo a Roma gli sgomberi forzati sono stati 40 per un totale di 1300 rom cacciati. Per queste operazioni l’amministrazione spese 1,6 milioni di euro. Sempre nel 2018 risultano registrati a Roma 6030 i rom e sinti, ovvero lo 0,20 per cento della popolazione.
Nella circolare inviata ai prefetti però Salvini non fa riferimento ai numeri, bensì alla necessità di attenzionare le «situazioni di illegalità e di degrado che frequentemente si registrano negli insediamenti». Secondo il ministro dell’Interno i campi, in particolar modo quelli informali, «spesso configurano un concreto pericolo per l’ordine e la sicurezza pubblica».
Nella sua missiva ai prefetti Salvini ha specificato che i controlli dovranno riguardare la tipologia degli insediamenti, la densità abitativa, la presenza dei minori e la percentuale di abbandono scolastico. Ma anche le condizioni dei campi, ovvero la presenza di reti idriche, elettriche, fognarie ed eventuali allacci abusivi.
Lo scorso aprile Amnesty e 21 Luglio pubblicarono uno studio sulla condizione abitativa delle comunità rom e gli sgomberi forzati che evidenziava che sono circa circa 10 mila persone. Aggiungendo le presenze negli insediamenti formali si arriva a circa 25 mila persone, ovvero lo 0,04 per cento della popolazione.