I commenti di Graziano Rossi e Felice Petillo
La foto dell’uomo con disabilità che ha fermato il bus in piazza Flaminio a Roma nei giorni scorsi ha fatto il giro del web. Il mezzo dell’Atac era senza pedana e il passeggero in carrozzina non potendo prenderlo ha deciso di bloccarlo per protesta. «Dovete rispettarci, non siamo un rifiuto». Queste le parole che ha urlato l’anziano sacerdote in carrozzina mentre bloccava il bus della linea 160 a piazzale Flaminio.
Ma non è la prima volta che l’azienda dei trasporti pubblici di Roma crea disservizi agli utenti. Graziano Rossi, giornalista e persona con disabilità vive a Roma da 15 anni e per lui «non si può definire una città dove un disabile, che sia in carrozzina o meno, possa sentirsi a proprio agio nel prendere l’autobus, il tram o la metropolitana. Dalla mancanza degli scivoli sui bus – aggiunge Rossi – ai percorsi per non vedenti sulle banchine dei mezzi di superficie e agli ascensori e scale mobili delle stazioni delle linee metropolitane della città fuori servizio, la situazione è quasi apocalittica».
Sul suo blog Storie di ordinaria disabilità su Ghigliottina Graziano Rossi racconta con una certa frequenza i disservizi legati ai trasporti pubblici della capitale. Il male da cui è affetto il giornalista «non si vede e spesso ho difficoltà a chiedere a qualcuno di cedermi il posto perché non riesco a stare in piedi. C’è un problema quindi sia con l’utente che come me ogni giorno utilizza i mezzi pubblici, ma anche per esempio quando si tratta di aspettare un autobus per mezzora o oltre, magari a una fermata dove non c’è possibilità di sedersi durante l’attesa. Come dicevo poco fa, se poi nelle stazioni metro ascensori, scale mobili o scivoli non sono utilizzabili, tutto viene amplificato», conclude Graziano Rossi.
«Si arriva a gesti estremi. E’ l’esasperazione di chi vede i suoi diritti negati. Quest’anno – ha detto l’avvocato responsabile nazionale Trasporti di Federconsumatori, Felice Petillo – abbiamo raggiunto dieci anni dalla ratifica della Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità. Tra quei diritti c’è anche l’accesso al trasporto pubblico. Ma in italia è tutto fermo e perfino la normativa del 1996 non è pienamente attuata».