Il tasso di sovraffollamento è il più altro d’Europa con il 119,8 per cento
60.522 sono i detenuti presenti nelle 190 carceri italiane al 30 giugno 2019. 867 in più rispetto a sei mesi prima. 1.763 rispetto ad un anno fa. Il tasso di sovraffollamento è il più altro d’Europa con il 119,8 per cento. Per il ministero della Giustizia i posti sono 50.496. Ma tra questi sono conteggiati anche le sezioni chiuse di Alba, Nuoro e Fossombrone e il carcere di Camerino chiuso dal terremoto del 2016.
Andrebbero dunque sottratti almeno 3mila posti alla capienza del sistema penitenziario. A dirlo il Garante nazionale delle persone private della libertà. Alcuni istituti come Como, Brescia, Larino, Taranto raggiungono un tasso di affollamento del 200 per cento. Nel 30 per cento delle carceri visitate da Antigone nei primi sei mesi del 2019 sono state riscontrate celle dove non era rispettato il parametro minimo dei 3 mq per detenuto. Fatto che per la giurisprudenza europea rientra nel trattamento inumano e degradante.
«Questo aumento del sovraffollamento, al di là dei luoghi comuni agitati da alcune parti politiche, non è dovuto ad un aumento della criminalità, in particolare quella straniera. Infatti, da una parte, il numero di reati è in costante calo e anche gli ingressi in carcere sono in conseguente diminuzione. Il numero più alto di detenuti si spiega dunque con l’aumento delle durata delle pene, frutto anche delle politiche legislative degli ultimi anni», ha detto il presidente di Antigone, Patrizio Gonnella.
Le criticità degli istituti penitenziari italiani sono varie come evidenzia Antigone nel rapporto. Nel 12,5 per cento dei carceri visitati nel 2019 gli istituti non sono serviti da mezzi di trasporto pubblico. Bassi i numeri dei detenuti che lavorano. Solo l’1,8 per cento è alle dipendenza di soggetti privati. Nel 28 per cento degli istituti l’unico datore di lavoro è l’amministrazione penitenziaria. Non va meglio per la formazione professionale. Solo il 7,8 per cento dei detenuti ne ha frequentato uno. Solo nel 41,2 per cento degli istituti visitati nel 2018 era possibile richiedere il rinnovo del permesso di soggiorno. Anche se negli ultimi dieci anni gli stranieri in carcere sono diminuiti del 3,68 per cento.