Legge Lgbt in Emilia-Romagna

Legge Lgbt in Emilia-Romagna

Prima firmataria la consigliera regionale Roberta Mori

51 ore di discussione. 1780 emendamenti presentati da Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lega. Questi i numeri che hanno portato all’approvazione alle 3.33 di venerdì notte della legge regionale dell’Emilia-Romagna contro l’omotransnegatività e le discriminazioni di genere e di orientamento sessuale. Diverse le norme che prevedono azioni di prevenzione e contrasto del fenomeno.

La nuova legge prevede inoltre l’istituzione di un osservatorio sulle discriminazioni e le violenze contro la comunità Lgbt. Le associazioni e gli enti locali potranno accedere a dei fondi destinati alla realizzazione di percorsi di formazione a docenti e operatori socio-sanitari. La Regione ha scelto di costituirsi parte civile nei processi per eventuali casi di omotransfobia. Un accordo con il Corecom regionale permetterà il monitoraggio dei contenuti radio-televisivi per evitare di ledere la dignità delle persone Lgbt.

Con i sindacati e la consigliera regionale alla parità «collaboreremo per supportare le vittime di discriminazioni sul lavoro. Nelle aziende, il problema è soprattutto culturale: come Regione, daremo incentivi e premi agli imprenditori che favoriranno un clima positivo e inclusivo sul luogo di lavoro», ha detto la consigliera regionale prima firmataria della legge, Roberta Mori.

Il presidente del circolo arcigay Il Cassero, Vincenzo Branà, ha espresso con un post su Facebook la propria gioia per l’approvazione della legge.


Redazione
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