Il 62,6 per cento delle entrate arriva da slot e videolottery
Nel 2018 gli italiani hanno speso 19 miliardi di euro nei giochi. Della cifra totale il 55,2 per cento – ovvero 10,4 miliardi – sono entrati nell’erario. Oltre a questa parte vanno considerate le imposte versate da concessionari, gestori ed esercenti. Il 62,6 per cento delle entrate – oltre 6 miliardi di euro – arriva da slot e videolottery. Un ulteriore 25,1 per cento da lotto e lotterie mentre il 12,20 per cento da altri tipi di giochi come le scommesse sportive. Questi i numeri del Libro Blu dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.
Le slot machine continuano a registrare il maggior numero di entrate nonostante il taglio del 35 per cento degli apparecchi nel Paese come previsto dall’accordo Stato-Regioni sul riordino delle slot. Ci sono poi comuni, come quello di Bologna, che poi adottano ulteriori provvedimenti per il contrasto al gioco. L’amministrazione del capoluogo ha inoltre recepito una legge regionale che prevede anche che lo slot negli esercizi non esclusivi andranno dismesse a fine concessione, delle quali la maggior parte a Bologna scadranno tra il 2020 e il 2021.
Lo stato del gioco in Italia evidenzia anche una crescita della rete. Nel 2018 i siti web irregolari scovati sono stati 1.042. Cinque anni prima erano stati solo 418. Da gennaio 2016 a dicembre 2018 sono stati oscurati oltre 8mila siti illegali. Complessivamente queste attività avevano registrato oltre 10 milioni di tentativi di accesso.
«Priorità dell’Agenzia è il contrasto al gioco illecito, perché danneggia sia l’Erario, sia gli operatori corretti, sia i giocatori, che senza controlli non sono tutelati», ha dichiarato dopo la pubblicazione del Libro Blu il direttore Giochi dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, Roberto Fanelli.