Un giovane su tre vittima di bullismo online
Un giovane su tre in trenta Paesi ha dichiarato di essere stato vittima di bullismo online. Uno su cinque invece ha detto di aver saltato la scuola a causa del cyberbullismo e della violenza. Numeri preoccupanti che emergono dall’ultimo sondaggio lanciato da Unicef e dal Rappresentante Speciale del Segretario Generale delle Nazioni Unite sulla Violenza contro i Bambini che ha interpellato oltre 170mila giovani fra i 13 e i 24 anni.
Il sondaggio cancella l’idea che il cyberbullismo a scuola sia un fenomeno presente esclusivamente nei Paesi ad alto reddito. I tre quarti dei giovani interpellati da U-Report hanno dichiarato che i social network Facebook, Instagram, Snapchat e Twitter, sono quelli sui quali si verifica più comunemente il bullismo online. Altro dato interessante emerso dal sondaggio riguarda le responsabilità sul contrasto al cyberbullsimo. Per il 32 per cento dovrebbero essere i governi a portare avanti questa battaglia.
«Avere classi connesse significa che la scuola non finisce più quando l’alunno esce dall’aula, e, sfortunatamente, non finisce nemmeno il bullismo scolastico. Migliorare l’esperienza formativa dei giovani significa dar conto dell’ambiente che incontrano, sia online sia offline», ha dichiarato il Direttore generale dell’Unicef Henrietta Fore.
Anche il Rappresentante Speciale del Segretario Generale delle Nazioni Unite sulla Violenza contro i Bambini, Najat Maalla Mjid, ha commentato questi numeri. «Uno dei messaggi chiave che emerge chiaramente dalle loro opinioni è la necessità di coinvolgimento e collaborazione dei bambini e dei giovani: quando è stato chiesto loro chi dovrebbe essere responsabile di porre fine al cyberbullismo», ha detto Najat Maalla Mjid.