Il rapporto di Unhcr, Oim e Unicef sulla presenza di bambini migranti nella scuola italiana
Assicurare ai minori migranti, rifugiati e richiedenti asilo un’istruzione di qualità. Questo l’appello lanciato da Unhcr, Oim e Unicef nel giorno in cui in Italia ripartono le scuole. Le organizzazioni segnalano che il numero di ragazzi migranti che abbandona presto la scuola è quasi il doppio rispetto al numero dei minori nati in Europa. Senza un adeguato supporto c’è un divario anche nei risultati scolastici. Il rapporto diffuso dalle tre organizzazioni sottolinea che i principali problemi risiedono nelle risorse economiche insufficienti, negli spazi scolastici inadeguati, nella mancata formazione degli insegnanti, nelle barriere linguistiche.
La direttrice Unhcr del Bureau per l’Europa, Pascale Moreau, ha sottolineato che «per i minorenni rifugiati, l’istruzione non è solo vitale per il loro futuro ma anche per quello delle comunità in cui vivono. Un’istruzione di qualità – ha detto la Moreau – accresce le opportunità di successo, facilita l’integrazione ed è vantaggiosa tanto per lo studente quanto per la società. Investire nell’istruzione per tutti è uno dei migliori investimenti che un governo possa fare».
Nel rapporto di Unhcr, Oim e Unicef sono evidenziate anche le statistiche italiane sull’istruzione. Nell’anno scolastico 2016-2017 i bambini non italiani iscritte in scuole italiane erano il 9,5 per cento degli iscritti, ovvero 634.070. Di questi il 46 per cento era iscritto alla scuola primaria, il 26 alla scuola secondaria inferiore e il 29 alla secondaria superiore. Tra gli adolescenti che hanno risposto al sondaggio di Unicef sulla sua piattaforma il 49 per cento frequentava solo lezioni di lingua italiana.