Napoli è l’esempio di quanto valga lo sport, uno degli strumenti della resistenza all’individualismo.Napoli ha la ribellione e la resistenza nelle sue viscere, non è un caso che sia la città delle Quattro Giornate. La resistenza non è solo quella di battaglia ma anche una forma mentis, una predisposizione culturale che trova spazio in uno
Napoli è l’esempio di quanto valga lo sport, uno degli strumenti della resistenza all’individualismo.
Napoli ha la ribellione e la resistenza nelle sue viscere, non è un caso che sia la città delle Quattro Giornate. La resistenza non è solo quella di battaglia ma anche una forma mentis, una predisposizione culturale che trova spazio in uno stile di vita diverso da quello suggerito dai mutamenti sociali in corso in ogni epoca.
L’Italia è il paese d’Europa in cui si fa meno sport, incide anche la sottovalutazione cronica dell’educazione fisica nel sistema scolastico, uno di quelli con il più alto tasso d’obesità tra gli adolescenti. L’Italia ha assorbito la tendenza all’individualismo, lo stile di vita che manda i giovani più davanti a smartphone, tablet, pc e videogiochi che per strada a giocare a pallone. Napoli sotto quest’aspetto fa resistenza, girando per la città e la provincia scorgi ancora il vecchio Super Santos ad animare le giornate di tanti ragazzi. L’anima sudamericana della città combatte e porta tanti adolescenti a non abbandonare la strada come maestra di vita ma essa, però, ha anche tentazioni pericolose, il soldo facile e le insidie della criminalità.
Lo sport, come la musica e altre forme di cultura, è una buona pratica, uno spaccato di vita che può insegnare il rispetto delle regole, la capacità di stare con gli altri, la possibilità di valorizzare delle qualità e, quindi, anche l’autostima. Dalla palestra di Pino Maddaloni alla scuola calcio Arci Scampia, sono tante le storie sociali di sport della nostra terra, oasi di riscatto, spazi d’informazione dove si tengono fuori la cultura dell’illegalità diffusa, gli istinti di sopraffazione che trasmette la camorra. La guerra contro la criminalità organizzata ha nella dimensione sociale e culturale il suo posto più importante, solo con la Magistratura e le forze dell’ordine, attori fondamentali, non si va lontano.
Lo stato delle strutture sportive rappresenta un’immagine su cui intervenire, l’auspicio è che la situazione migliori con le Universiadi ma tanti quartieri e comuni della provincia soffre nel garantire gli spazi adatti. Dagli stadi ai palazzetti, con il Mario Argento caso più triste, alle piscine (anche la Scandone fa parte del programma di riqualificazione previsto con le Universiadi), c’è un’ampia fotografia di disagio, un polmone fondamentale che ha bisogno d’ossigeno. Può fungere da traino anche il Napoli, il settore giovanile azzurro affonda le sue radici in un territorio che dal punto di vista sociale esprime problematiche e necessità, chi opera nel vivaio azzurro sa che il suo lavoro va al di là del potenziamento di uno dei club più prestigiosi d’Italia.
Ciro Troise
direttore I am Naples
SULLO STESSO ARGOMENTO POTREBBERO INTERESSARTI:
Voce del verbo guardare col cuore