Lo scrive l’associazione degli Studi giuridici sull’immigrazione
L’associazione degli Studi giuridici sull’immigrazione si è espressa sul ritrovamento di 39 migranti morti in un camion in Gran Bretagna. Per l’Asgi
«non è una tragica fatalità ma una tragedia che è parte di un’unica immensa strage che si sta consumando negli ultimi anni in tutto il continente e alle sue frontiere». Una strage le cui colpe, per l’organizzazione, sono da ricercare nelle attuali scelte politiche degli Stati dell’Unione Europea.
L’Asgi sottolinea l’inutilità del cordoglio espresso dalle istituzioni dopo casi come quello che si è verificato in Gran Bretagna. Non servono a chi è morto, né alle loro famiglie. E neanche a cambiare le politiche che vengono attualmente messi in atto da quelle stesse istituzioni. Per l’associazione degli Studi giuridici sull’immigrazione fatti come quello dell’altro giorno devono portare ad un percorso di riflessioni. Come dovrebbe accedere con le stragi lungo le vie del Mediterraneo. L’organizzazione sottolinea la necessità di realizzare dei canali regolari per le migrazioni.
Per l’Asgi «è necessario sviluppare con la massima urgenza una nuova strategia dell’Unione Europea per consentire forme veloci, regolari e realistiche di accesso al territorio europeo di cittadini di stati terzi per motivi di lavoro, ricerca lavoro e studio». Per l’organizzazione degli avvocati che si occupano di diritti dei migranti è altrettanto necessario individuare procedure certe ed efficaci per le migrazioni. E queste non possono di certo essere «quella di indebitarsi e di pagare o farsi sfruttare anche fino alla morte da trafficanti di esseri umani».