Afragola nega accoglienza vittime

Afragola nega accoglienza vittime

I lavori per la casa accoglienza nella Masseria Ferraioli ancora non sono partiti

La mattina del prossimo 24 novembre il Comune di Afragola installerà in a corso De Gasperi, in zona Asl, una panchina rossa. Alla manifestazione, simbolo della lotta alla violenza di genere, prenderanno parte tre esponenti della giunta comunale. L’appuntamento ha fatto riemergere un’altra questione legata al comune della provincia di Napoli. Ovvero la mancata attuazione del progetto finanziato dal ministero dell’Interno nell’ambito del Pon Legalità che prevede la creazione di una casa di accoglienza per donne e minori vittime di violenza presso la Masseria Antonio Esposito Ferraioli.

Come aveva raccontato nel corso del consiglio comunale dell’11 ottobre il direttore della Masseria Giovanni Russo il Comune di Afragola ha sottoscritto l’affidamento del contributo il 12 giugno 2018. «Ma da allora non è stato fatto sostanzialmente nulla. Diciassette mesi lunghissimi in cui si rischia che il finanziamento venga perso», ha detto Russo. «La panchina è un atto simbolico di estrema importanza che condividiamo, il contrasto alla violenza di genere è tema serio e delicato che – ha aggiunto il direttore della Masseria – richiede impegno e tanto lavoro per eliminare una piaga dei nostri tempi, ed è per questo che agli atti simbolici devono sempre seguire quelli concreti».

Il direttore della Masseria Ferraioli è andato giù duro, sottolineando che «ormai siamo di fronte a due opzioni: o una totale inerzia amministrativa gravissima, o ad una specifica volontà di non restituire ai cittadini il bene confiscato dando sostanza e forma ad un importantissimo presidio di legalità in grado di dare risposte concrete, soprattutto lavoro e spazi di socialità, ai fenomeni criminali che comunque attraversano i nostri territori».

Nel lungo comunicato stampa col quale chiede chiarezza sulla vicenda Giovanni Russo sottolinea che da tempo gli enti gestori del bene hanno chiesto supporto alle istituzioni preposte alla sorveglianza ed al controllo, in primis alla prefettura di Napoli nella persona del prefetto Carmela Pagano. «Auspichiamo – chiosa Giovanni Russo – che agli atti simbolici seguano atti concreti per sbloccare la situazione e costruire un futuro diverso».

Ciro Oliviero



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