Coronavirus, supermercati presi d’assalto

Con l’assembramento nei reparti ed alle casse è difficile rispettare le norme di sicurezza previste dal decreto

Nella tarda serata il premier Conte ha annunciato l’estensione all’intero Paese delle misure di contenimento del Coronavirus. Dopo poco le persone hanno preso d’assalto i supermercato. Quelli aperti h 24 sono stati razziati fino alla tarda serata ed oltre. Da Milano a Roma a Napoli. Sono state molte le città dove è partita la ressa ad accaparrarsi gli ultimi pacchi di farina, di olio e di pasta disponibili. Qualcuno si era già anticipato nel pomeriggio per provare ad arraffare il maggior numero di provviste.

Le disposizioni del dpcm firmato da Giuseppe Conte non prevedono la chiusura né di supermercati né di negozi di alimentari. Ed anche la circolazione delle merce non subirà alcun rallentamento. Questi significa che questi esercizi commerciali saranno riforniti come al solito. Nonostante questo sia stato chiarito le persone hanno deciso di affollare negozi, aumentando così per sé stessi e per i lavoratori il rischio di contagio. Con l’assembramento di persone nei reparti ed alle casse è infatti difficile rispettare le norme di sicurezza previste dal decreto.

In una nota il governo ha chiarito che il dpcm permette «di uscire di casa per motivi strettamente legati al lavoro, alla salute e alle normali necessità, quali, per esempio, recarsi a fare la spesa». La nota, inoltre, sconsiglia di «affollarsi e correre ad acquistare generi alimentari o altri beni di prima necessità». L’esatto contrario di quello che si è verificato ieri in molti supermercati.

Redazione
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