Per le parti sociali non c’è chiarezza sulla gestione dei servizi di assistenza domiciliare
Pochi giorni fa l’Alleanza delle cooperative della Campania aveva chiesto alla Regione Campania indicazioni univoche rispetto all’erogazione dei servizi sociali e socio sanitari. Le imprese cooperative si erano dette disposte a garantire la continuità dei servizi durante l’emergenza nel rispetto delle indicazioni sanitarie. L’ente di Santa Lucia non ha dato una risposta completa sulla questione. Per le parti sociali l’ordinanza n 16 del 13 marzo 2020 «lascia ancora troppe zone d’ombra nella gestione dei servizi di assistenza domiciliare».
Oggi le parti sociali hanno chiesto un incontro ad horas, indifferibile, per un confronto sulla gestione dei servizi di assistenza domiciliare gestiti dagli enti del terzo settore. Agci solidarietà, Confcooperative Federsolidarietà, Legacoopsociali, Fp Cgil, Cisl Gp, Uilfp e Fish Campania chiedono al governatore De Luca di fare chiarezza. Chiedono di dare il via ad un coordinamento centrale tra Regione, Asl e distretti, coinvolgendo la Protezione Civile per la distribuzione e reperimento dei dispositivi di protezione individuale, di cui gli operatori sono ormai sforniti per mancanza sul mercato.
«Alla luce di ciò, non è immaginabile – scrive l’Alleanza – che gli enti si assumano la responsabilità di ingaggiare il proprio personale per garantire la continuità dei servizi mettendo a repentaglio la salute degli utenti e dei lavoratori. Le cooperative che gestiscono servizi domiciliari sono sole sul fronte». E la Fish chiede una «maggiore attenzione per rispondere alle esigenze delle persone con fragilità», come aveva fatto già martedì.
I sindacati si dicono preoccupati per le sorti dei lavoratori che «devono essere messi in condizioni di poter svolgere le proprie attività in piena sicurezza altrimenti porrebbero essere strumento inconsapevole di diffusione dell’infezione in atto».