L’Europa a un bivio. Questo il titolo di un documento di Amnesty International. L’organizzazione ha diffuso le raccomandazioni per assicurare il rispetto dei diritti umani nel contrasto all’emergenza Coronavirus. Il primo diritto è quello alla salute. Così come l’alloggio, l’acqua, i servizi igienico-sanitari. Amnesty chiede che siano garantiti alle persone più vulnerabili. Come gli anziani, i richiedenti asilo, i migranti, i rom, i senza dimora, i detenuti.

La direttrice per l’Europa di Amnesty International, Marie Struthers, ha sottolineato che «le restrizioni ad alcuni dei nostri diritti più fondamentali si stanno diffondendo in Europa quasi alla stessa velocità del virus. Mentre molte di queste sono necessarie per proteggere la salute pubblica, la storia non giudicherà positivamente coloro che avranno usato la pandemia come pretesto per discriminare, reprimere o censurare».

Amnesty evidenzia la scelta di alcuni Stati europei di imporre restrizioni alla libertà di movimento, di associazione, di lavoro. Se questo da una parte è necessario per garantire la sicurezza della salute, da un altro non deve essere usato come mezzo per lasciare indietro qualcuno. Come i rifugiati. L’organizzazione rimarca anche la necessità di tutelare donne e bambini per i quali può aumentare il rischio di violenza privata.

«Questa crisi – ha detto Marie Struthers – sta rivelando come esclusione, disuguaglianza e violazioni dei diritti umani siano collegate. Ma può costituire per i governi europei anche un’opportunità per fare quei cambiamenti radicali necessari per diventare la società che vogliamo: una società che ponga i diritti umani al centro di ogni provvedimento, che non lasci nessuno indietro e che si prenda cura dei gruppi più a rischio».