Invitare personaggi famosi che facciano da volano alla ripresa delle attività
Il turismo è stato uno dei settori maggiormente colpiti dall’emergenza sanitaria. Indubbiamente il primo a chiedere battenti. Case vacanze, alberghi, bed&breakfast. Ma anche le compagnie aeree, dei treni. E la stessa economia di alcuni centri che sopravvivono un anno intero grazie ai flussi turistici. Un comparto intero che è stato messo in ginocchio dal Coronavirus.
Ma c’è già chi pensa al dopo. Ancora non si conosce la data del rientro, della riapertura. Ma si lavora in vista di quell’appuntamento. Come fa l’imprenditore Andrea Scala. Lui che poche settimane prima dello scoppio dell’emergenza aveva comprato un appartamento da fittare ad uso turistico. Da gennaio infatti gestisce un appartamento a Bellagio, sul lago di Como. Un panorama mozzafiato che con le stagioni primaverile ed estiva aveva già il pieno delle prenotazioni.
Andrea Scala ha dunque pensato ad una campagna per la ripresa. Ed il contestuale rilancio del settore. Un dato di partenza: il 60 per cento dei turisti dell’area sono americani. Da qui l’idea di invitare un nome famoso per creare appeal. «Ho scritto a Donald Trump invitandolo a passare qualche giorno al mio appartamento sul lago. Chiaramente è un invito simbolico. Ho scelto lui come emblema degli Stati Uniti», racconta Scala.
Lo scorso anno sul lago di Como ci sono state diverse stelle di Holliwood, Cristiano Ronaldo. Dolce&Gabbana hanno organizzato un importante evento. «Il mio invito a tutti gli altri operatori turistici è di fare altrettanto. Sarebbe un modo per rilanciare il posto. Personaggi di questo calibro alzano il fascino della zona. Si tratta di un’idea per ripartire», commenta Andrea Scala.
Gli operatori turistici si trovano in difficoltà in tutt’Italia. E dunque il giovane imprenditore pensa anche alla sua città natale, in provincia di Napoli. «Ho condiviso l’idea anche con alcuni amici che vivono a Torre del Greco, dove sono nato. Spero in un rilancio anche di quei luoghi. Della Campania, che è la mia terra», dice Scala. «La storia ci insegna che nel dopoguerra c’è sempre una crescita. Il periodo che stiamo attraversando è assimilabile a una guerra. Al termine di questa emergenza potremmo rivedere una crescita», conclude Andrea Scala.
Ciro Oliviero