Il provvedimento della giunta regionale fornisce le linee guida per seguire le vittime durante l’emergenza sanitaria
Non lasciare solo le donne vittime di violenza ai tempi del Coronavirus. Questa la parola d’ordine della delibera approvata dalla giunta regionale della Toscana. Le misure mirano a proteggere le donne che si trovano costrette in casa col proprio aggressore. Un provvedimento proposto dalla vice presidente Monica Barni e dall’assessore al Welfare Stefania Saccardi.
Si tratta di una misura che fornisce le linee guida per seguire le vittime durante l’emergenza sanitaria. A studiarle il coordinamento regionale sulla violenza di genere istituito dalla legge regionale del 2007. Un percorso che vede coinvolti assessorati regionali alle Pari opportunità, alla Salute ed al Welfare. Ma anche Prefettura, forze dell’ordine, magistratura, Anci ed una rappresentanza dei centri antiviolenza della Toscana.
Per rafforzare la diffusione del messaggio ieri è partita una campagna sia a mezzo social che su alcune testate giornalistiche on line, radio e tv locali. Ulteriori informazioni sono disponibili alla pagina dedicata sul sito della Regione. Per mettersi in contatto con i centri ci sono anche la app del numero unico nazionale 1522 e la app YouPol realizzata dalle forze dell’ordine.
Le donne ed i loro figli che dovranno essere accolti dovranno passare i 14 giorni di isolamento fiduciario presso delle soluzioni abitative temporanee. A reperire questi luoghi saranno le reti territoriali antiviolenza e le task force locali istituite dall’accordo del 18 marzo tra Regione, albergatori e strutture agrituristiche. Qualora non si fossero disponibilità potranno essere utilizzate case vacanza o b&b. Il decreto ministeriale del 17 marzo permette inoltre alle Prefetture di requisire in uso, anche temporaneo, di immobili per ospitare le persone isolamento fiduciario.
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