La posizione del presidente di Cgm, Giuseppe Bruno
La scuola riaprirà a settembre. E mentre sono allo studio le modalità per la ripresa in sicurezza, le organizzazioni di categoria si preoccupano per i più piccoli. Secondo il presidente di Cgm, Giuseppe Bruno, nelle Linee Guida ministeriali per bambini e adolescenti nella fase 2 c’è una «omissione progettuale verso i bambini di età inferiore ai 3 anni». Il presidente del più grande consorzio di cooperative sociali in Italia ha detto che «urge una loro presa in carico da parte del governo».
La mancanza di attenzione verso i bambini l’aveva lamentata già venti giorni fa da queste pagine il portavoce del network Investing in Children, Gianluca Budano. «Sul tema dell’infanzia c’è stata trascuratezza, che in un Paese civile non è consentito. Appesantire il divario in capo ai bambini significa segnare la società del futuro in cui 1 milione e 200 mila bambini poveri peggioreranno la loro situazione di partenza», aveva detto Budano.
La presa in carico dei bambini fino a tre anni è una questione culturale. Ancor prima una necessità. Come ha sottolineato il presidente di Cgm. Per Giuseppe Bruno «la ripresa economica, e il disegno trasformativo da più parti auspicato, non può che partire dall’economia della famiglia».