Il ricordo del capo dello Stato a 28 anni dalle stragi di Capaci e via D’Amelio
Il 22 maggio dello scorso anno il presidente della Repubblica era nel porto di Civitavecchia per dare un saluto alla Nave della Legalità in partenza per Palermo. Un saluto alle centinaia di giovani delle scuole che avrebbero compiuto quel viaggio per commemorare le stragi di Capaci e via D’Amelio. Quest’anno il presidente Mattarella ha potuto solo inviare un messaggio in quanto la manifestazione non si potrà celebrare come ogni causa pandemia.
LEGGI ANCHE: Il mio ricordo del 23 maggio
«La mafia – ha detto Mattarella – si è sempre nutrita di complicità e di paura, prosperando nell’ombra. Le figure di Falcone e Borsellino, come di tanti altri servitori dello Stato caduti nella lotta al crimine organizzato, hanno fatto crescere nella società il senso del dovere e dell’impegno per contrastare la mafia e per far luce sulle sue tenebre, infondendo coraggio, suscitando rigetto e indignazione, provocando volontà di giustizia e di legalità».
Il capo di Stato ha voluto ricordare anche i giovani che «sono stati tra i primi a comprendere il senso del sacrificio di Falcone e di Borsellino». Oggi quei tanti giovani non affolleranno le strade di Palermo. E neanche quelle delle altre città italiane che partecipavano a distanza. Lo potranno fare idealmente. Ma anche concretamente, grazie alla tecnologia, partecipando alle dirette sulle pagine Facebook e Instagram di Palermo Chiama Italia. Manifestazione che, per quest’anno, sarà Palermo Chiama Italia al Balcone.