La direzione generale delle Politiche sociali ha sollecitato l’Unità di crisi sulla redazione dei piani territoriali
Una pec alle 7.48 di questa mattina per un sollecito a ricevere informazioni sullo stato di avanzamento dei piani territoriali regionali riferiti all’articolo 8 del dpcm del 26 aprile e all’articolo 9 del dpcm del 17 maggio. A scriverla è stata la direzione generale delle Politiche sociali e socio-sanitarie. Destinataria l’Unità di crisi regionale epidemiologica da crisi Covid-19. Il documento, per conoscenza, è stato inviato all’assessore alle Politiche sociali della Regione Campania, Lucia Fortini, ed alla Fish Campania.
Proprio la Fish è stata una delle organizzazioni che maggiormente si è adoperata affinché fosse garantita la ripresa in sicurezza delle attività per le persone con disabilità presso i centri semi-residenziali ed i centri diurni. La federazione, come ha sottolineato il presidente Daniele Romano, ha «più volte sollecitato la Regione. Oggi è giunta la risposta dalla dirigente alle Politiche sociali. Siamo in attesa di una risposta dall’Unità di crisi».
Daniele Romano evidenzia che «è necessario che i piani territoriali regionali siano elaborati. Speriamo che ciò avvenga nei prossimi giorni. Poco fa parlavo con il referente di un centro diurno a Santa Maria Capua Vetere. Loro non sanno come comportarsi, perché non ci sono risposte chiare da parte degli ambiti. Anche sui servizi collaterali come il trasporto. Se Regione non emana linee guida chiare per tutti ogni ambito farà di sua iniziativa».
Fish Campania denuncia che ad oggi l’attività di diversi centri diurni ancora non è ripresa. Soprattutto in ampi territori del salernitano, del casertano e del napoletano. Questo anche per la mancanza di tamponi. «Le famiglie di persone con disabilità continuano a vivere in emergenza perché i servizi sociali non hanno garantito i servizi. La nostra preoccupazione – dice Romano – è che se andiamo oltre giugno le famiglie continueranno a vivere la fase 1». Per questo Fish Campania mette sul banco degli imputati ambiti sociali, Asl e Comuni.
«Avevo la speranza che almeno nell’emergenza gli enti locali avrebbero lavorato per non creare ulteriori disagi alle persone più fragili. La Regione ha stanziato i fondi per dare almeno un sostegno economico a queste persone. Ma questo non può bastare. Bisogna rimettere in discussione il sistema di welfare regionale. Ci auguriamo – ha detto Romano – che la prossima amministrazione metta al centro welfare».
Stefano Malla