Da settembre un corso di formazione per i detenuti selezionati
Il carcere deve essere un luogo di rieducazione e di formazione. A Napoli sono diversi i progetti che puntano a restituire dignità ai detenuti. Ultimo in ordine di tempo è quello neonato nella casa circondariale Giuseppe Salvia a Poggioreale. Nel carcere partenopeo è nata la pizzeria Brigata Caterina. Inaugurato lo scorso 14 luglio il progetto ha avuto un lungo iter burocratico iniziato a seguito di un colloquio tra il cardinale Crescenzio Sepe e l’allora ministro della Giustizia Andrea Orlando.
Nel 2015 Orlando si impegnò a trovare la disponibilità di fondi da parte di Cassa Ammende. Realizzare un progetto che punti allo sbocco lavorativo significa intercettare un settore che può essere produttivo. La ristorazione è uno dei più redditizi in tal senso. Fu chiesto di seguire il progetto ad Antonio Mattone, direttore dell’Ufficio di Pastorale Sociale e del Lavoro della diocesi di Napoli.
«La fase procedurale è stata quella più lunga con l’approvazione del progetto nel settembre 2019», racconta Antonio Mattone. Poi si è passati alla realizzazione della pizzeria che sorge in un ex deposito vestiario del personale del carcere. Un progetto del valore di circa 300 mila euro per mettere in piedi «una pizzeria da asporto della quale potranno fruire sia i detenuti che il personale. I primi dovranno ordinarla il giorno prima in base al padiglione d’appartenenza. Il personale potrà gustarla in sala mensa», ha aggiunto Mattone.
Il progetto avrebbe dovuto coinvolgere 18 detenuti. L’emergenza da Covid-19 ha imposto di rivedere i piani. Alcuni dei detenuti che dovevano essere inseriti sono rientrati a casa a seguito delle misure di prevenzione della pandemia. A regime prenderanno parte al progetto 15 persone. «Vogliamo scegliere detenuti che siano motivati a cambiare vita», ha sottolineato il direttore dell’Ufficio di Pastorale Sociale e del Lavoro della diocesi di Napoli.
Per questo è stato attivato un corso propedeutico di 100 ore che prevede l’apprendimento di tecniche scultoree, un laboratorio teatrale, incontri con psicologo e criminologo. Proprio oggi si è conclusa la selezione del secondo gruppo. A questi detenuti si aggiungeranno alcuni provenienti dal carcere di Aversa. «Se ci saranno segnalati detenuti di altre carceri idonei al progetto chiederemo di trasferirli a Poggioreale», spiega Mattone. Nei prossimi giorni sarà stilata la lista definitiva di quanti prenderanno parte al corso di formazione per pizzaiolo che prenderà al via a settembre. Un corso di 650 ore che culminerà ad aprile prossimo.
A tenere il corso saranno i formatori di un Ati, a cui è associazione la pizzeria Del Popolo di piazza Mercato. Inoltre «abbiamo stipulato accordi con tutte le associazioni dei pizzaioli per trovare un lavoro ai detenuti quando avranno scontato la pena. Un progetto – evidenzia Mattone – che continua anche fuori». Alla Brigata Caterina saranno realizzati tre tipi di pizza. La marinara che avrà un costo di 2,50 euro, la Margherita e la Caterina, che cambierà a seconda dei prodotti di stagione, a 3,50 euro. Questi costi serviranno a sostenere le spese vive del progetto. Lo step successivo è realizzare una pizzeria esterna al carcere con lo stesso nome, che troverà posto nella ex chiesa di Santa Caterina al Pallonetto a Santa Chiara. «Sarà un polmone di assorbimento dei detenuti per 12-18 mesi dopo la scarcerazione», conclude Mattone.
Ciro Oliviero