Durante il lockdown sono stati raccolti 10mila euro per gli ospedali fiorentini
Durante il lockdown era difficile trovare mascherine. In alcune aree del Paese gli enti pubblici non riuscivano a farne scorte necessarie per il personale sanitario. Per ovviare a questo problema a Firenze è nata l’associazione Wobymask (acronimo di Way Of Beauty). L’architetto Pazzaglia ha trovato il tessuto e ha coinvolto quanti avessero una macchina da cucire nel suo quartiere, San Niccolò.
Il passaparola ha fatto il resto. Prima tutta Firenze. Poi la Toscana fino alle Marche. Fino al coinvolgimento di 90 volontari che in 4 mesi hanno realizzato oltre 30mila mascherine, distribuite in forma gratuita. Con questa iniziativa sono stati raccolti 10mila euro, donati in beneficenza agli ospedali fiorentini di Torregalli, Careggi, Santa Maria Nuova e Ponte a Niccheri, e ad alcune associazioni del territorio.
Da qui è nato un progetto artistico. Artisti professionisti e personaggi pubblici fiorentini sono stai invitati a disegnare secondo la propria fantasia o a firmare con dedica le mascherine. 30 di queste mascherine sono state incorniciate come vere opere d’arte dalla Casa della Cornice. Tra chi le ha firmate i calciatori della Fiorentina Ribery, Chiesa, Pezzella, Castrovilli ed il dirigente Giancarlo Antognoni. Mercoledì 29 luglio dalle 18 saranno battute all’asta nello spazio di Villa Vittoria, all’interno del giardino di Firenze Fiera (via Filippo Strozzi, 2). Il ricavato della vendita sarà devoluto alla Fondazione Tommasino Bacciotti.
«Le mascherine sono un oggetto che divide le persone, noi vogliamo considerarle un oggetto che unisce una comunità. Nella realtà è quello che sta accadendo: grazie a questo progetto si è creata una collettività, i volontari che le hanno cucite, chi le ha decorate e chi le ha ricevute», ha detto Pazzaglia.