I numeri del rapporto Piccoli schiavi invisibili pubblicato alla vigilia della Giornata contro la tratta di esseri umani
L’emergenza da Covid-19 non ha fatto diminuire i numeri di sfruttamento e tratta di esseri umani. Anzi. Save the Children denuncia che lo sfruttamento dei minori dalle strade si è spostato nelle case. Secondo l’organizzazione sono oltre 40 milioni le vittime di tratta o sfruttamento. Dei 108mila casi segnalati in 164 Paesi il 23 per cento è minore. 1 caso su 20 coinvolge bambini con meno di 8 anni. Nel 10 per cento dei casi questi bambini non hanno mai frequentato la scuola. Dati contenuti nel rapporto Piccoli schiavi invisibili che l’organizzazione ha pubblicato alla vigilia della Giornata internazionale contro la tratta di esseri umani.
Nel rapporto sono presenti anche i numeri relativi all’Italia. 1000 vittime solo nei primi sei mesi del 2020. Questo nelle sei regioni dove è attivo il progetto Vie d’uscita. Delle 2.033 persone prese in carico dal sistema anti-tratta lo scorso anno l’84,5 per cento è vittima di sfruttamento sessuale. 1 vittima su 12 ha meno di 18 anni. Le vittime nigeriane rappresentano l’87 per cento. La regione con più casi è la Sicilia con il 29,8, seguita da Liguria (14,3%), Campania (9,3%) e Piemonte (13,7%).
Complice il lockdown i gruppi criminali hanno incrementato i loro traffici in rete, dove le richieste di servizi erotici sono incrementate. Dal rapporto emerge un incremento anche delle torture alle quali sono sottoposti i minori per la realizzazione di materiale pedopornografico. Save the Children guarda anche ad un altro aspetto della pandemia. Molte attività come alberghi e ristoranti hanno chiuso i battenti a causa dell’emergenza. Questo potrebbe spingere le ragazze che era uscite dal circuito della sottomissione a cadere nuovamente nel vortice dello sfruttamento per la necessità di trovar un sostentamento.