Lo studio di Soldi e Politica, il progetto di Transparency International Italia
Il 20 e 21 settembre gli italiani saranno chiamati alle urne. Per alcuni ci sarà il duplice o triplice voto con Regionali ed Amministrative. Tutti saranno chiamati a votare il referendum confermativo sul taglio dei parlamentari. Il Sì prevede la riduzione di deputati e senatori dagli attuali 945 a 600. I sostenitori del taglio dei parlamentari sottolineano il risparmio economico e la rappresentatività degli elettori. A questi andrebbe aggiunto il tema del contraccolpo economico per le casse dei partiti. A dimostrare il condizionamento diretto Soldi e Politica, il progetto di Transparency International Italia.
Il taglio dei seggi porterebbe ad una ridurre delle donazioni fino ad oltre il 30 per cento. Una delle principali fonti di entrata dei partiti politici sono infatti le cosiddette rimesse dei parlamentari. Nel 2019, i partiti hanno infatti incassato oltre 27 milioni di euro di donazioni, sia direttamente che tramite associazioni, comitati o fondazioni strettamente collegati ad essi. Il 73 per cento è arrivato dai parlamentari. Tutti i maggiori partiti subiranno quindi un importante contraccolpo economico in caso di vittoria del Sì.
Il partito maggiormente colpito sarebbe il M5S, che perderebbe il 35 per cento delle entrate. A seguire la Lega con il 33, Fratelli d’Italia con il 27, Forza Italia con il 26, il Pd con il 18. «Qualora dovesse vincere il fronte del Sì, il possibile rischio è che per attirare nuove e importanti donazioni i candidati siano maggiormente disposti a farsi portavoce dei propri finanziatori, più che del proprio elettorato», ha dichiarato il direttore esecutivo di Transparency International Italia, Davide Del Monte.