Dovrà essere riconosciuto il diritto al servizio ambulatoriale pediatrico pubblico gratuito anche ai minori stranieri
La Ulss 3 del Veneto non ha fornito ai minori stranieri un pediatra. Per questi ultimi l’unica possibilità di accesso alle prestazioni sanitarie era tramite il Pronto Soccorso. Questa scelta nega l’assistenza di base come cura ordinaria e di monitoraggio della crescita in ottica preventiva. La mancanza che non era rappresentata da una scelta della direzione dell’azienda sanitaria in questione. La Ulss 3 infatti applicava le linee guida regionali. Per questo Asgi ha fatto causa all’azienda sanitaria e alla Regione Veneto.
La Convenzione di New York del 20 Novembre 1989 sui diritti del fanciullo – resa esecutiva in Italia dalla legge 176/1991 – sancisce la parità di trattamento di tutti i minori sotto il profilo sanitario, a prescindere da qualsiasi altra condizione. Un principio che è stato incardinato all’art. 63 del dpcm del 12 gennaio 2017 sui livelli essenziali di assistenza sanitaria. La legge italiana prevede che «i minori stranieri presenti sul territorio nazionale, non in regola con le norme relative all’ingresso ed al soggiorno sono iscritti al servizio sanitario nazionale ed usufruiscono dell’assistenza sanitaria in condizioni di parità con i cittadini italiani».
Con l’ordinanza del 19 ottobre la sezione Lavoro del tribunale di Venezia ha dato ragione ad Asgi. Nel corso del dibattimento anche la difesa della Regione Veneto ha riconosciuto che «effettivamente – come si legge nell’ordinanza – all’interno del Consultorio della Ulss 3 non esiste un servizio stabile (ufficio apposito) di pediatria di base per i soggetti in questione». Ciò ha permesso al giudice Margherita Bortolaso di accertare il carattere discriminatorio del mancato riconoscimento a favore dei minori stranieri.
Il tribunale di Venezia ha condannato Regione Veneto e Ulss 3 a rimuovere la discriminazione riconoscendo tale servizio, quanto alla Regione Veneto nell’ambito delle linee guida in sede di programmazione dei servizi sanitari, e quanto all’Ulss 3 Serenissima in sede di approntamento dei medesimi servizi.