L’associazione chiede sia garantito il diritto di studio agli studenti con disabilità
Il Dpcm in vigore da oggi al 24 novembre fa chiarezza anche sull’apertura delle scuole. L’istruzione ed i servizi educativi per l’infanzia restano in presenza. Per le scuole secondarie previsto l’incremento della didattica a distanza almeno al 75 per cento delle attività. Questo al netto delle ordinanze regionali che, in alcuni casi, portano alla totalità la dad. Il decreto non fa cenno però agli studenti con disabilità. Questa la denuncia dell’Aipd. Secondo l’associazione «non vi è nemmeno un accenno a misure specifiche da adottare per gli alunni con disabilità, scrivendo esclusivamente la frase di rito “avuto anche riguardo alle specifiche esigenze degli studenti con disabilità” nella sola parte dedicata agli studenti universitari».
Nei mesi scorsi Aipd aveva proposto al Miur soluzioni concrete per continuare a garantire in questo periodo emergenziale il diritto allo studio degli alunni con disabilità. Anche in sinergia con Fish nel corso di una riunione dell’Osservatorio Scolastico del 16 settembre. In quell’occasione Aipd aveva ricordato che il collegamento a distanza, l’intervento a domicilio di docenti e assistenti all’autonomia e alla comunicazione sono previsti dall’art. 16 del D. Lgs. n. 66/2017. «Non è più tollerabile da parte delle istituzioni l’abbandono, che in troppi casi vi è già stato nei confronti degli alunni con disabilità, sia durante il lockdown dello scorso anno scolastico che nella ripresa di quello attuale», si legge nel comunicato dell’Aipd.
Aipd chiede al governo che gli studenti con sindrome di Down ed altre disabilità proseguano l’attività scolastica in presenza, come previsto dal decreto ministeriale n. 39 del 26 giugno 2020. E non isolati, come aveva previsto l’ordinanza n. 82. della Regione Campania. Proprio in Campania Fish e Ciis hanno scritto al direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale Franzese, al presidente De Luca e all’assessore Fortini, chiedendo sia rispettato quanto previsto dal Dpcm, ovvero la didattica in presenza per il 25 per cento degli studenti, per l’inclusione degli studenti con disabilità. Oggi avrà luogo una riunione per verificare se esistono condizioni di sicurezza sanitaria tali da consentire ripresa della didattica in presenza. All’incontro non sono state invitate le associazione delle persone con disabilità.
Stefano Malla