L’intervista alla ricercatrice dell’Ipcb Cnr di Pozzuoli, Francesca De Falco
Le microplastiche sono delle particelle di plastica che vanno da 1 micrometro a 5 millimetri. La dimensione di queste particelle ne aumenta la pericolosità sia per la salute dell’uomo che dell’ambiente. Oltre che la capacità di diffusione. Le microplastiche provenienti da prodotti usa e getta dispersi nell’ambiente contribuiscono in maniera importante alla diffusione delle particelle ovunque. Anche in angoli remoti del mondo, come ha confermato un recente studio dell’Università di Princeton.
LEGGI ANCHE: Le microplastiche nei mari a causa della lavatrice
Questa non è una novità. Attraverso uno studio del 2014 erano state ritrovate microplastiche in Artide. Ed attraverso uno studio del 2019 anche in Antartide», spiega la ricercatrice dell’Ipcb Cnr di Pozzuoli, Francesca De Falco. «Dallo studio di Princeton emerge che le piccole particelle di plastica si bloccano prima in materiali porosi come terra e sedimenti. Poi si muovono e si depositano altrove. Si tratta di un movimento ciclico», aggiunge Francesca De Falco.