Il 90 per cento degli italiani ritiene importante le azioni di contrasto al fenomeno
I più piccoli pagheranno gli strascichi dell’emergenza da Covid-19. Ne sono convinti i due terzi degli italiani. Saranno i bambini a portarsi nel tempo le ferite di questa pandemia. Sotto diversi punti di vista. Non ultimo il fronte educativo. La didattica a distanza non ha funzionato. Nonostante gli sforzi del governo e la buona volontà degli insegnanti. Nonostante il lavoro di molte organizzazioni di volontariato, enti e privati che ancora oggi sostengono gli studenti svantaggiati. Non ultime le campagne per donare pc e tablet agli studenti che ne necessitano.
Secondo un’indagine da Con i Bambini e Demopolis la mancanza di dispositivi informatici adeguati e di connessioni idonee si è rivelata un problema nel 14 per cento dei casi. Al sud fino al 22 per cento. Per il 45 per cento degli intervistati le difficoltà maggiori sono da ricercare proprio nella scarsa capacità di attenzione di chi segui la dad. Gli italiani sono convinti che le opportunità d’istruzione non siano garantite equamente a tutti. Tra i problemi riscontrati dal campione lo scarso apprendimento scolastico (73%), la dipendenza da smartphone e tablet (69%).
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Per il 91 per cento degli italiani la diffusione della povertà educativa è un fenomeno grave. Il 90 per cento ritiene importanti le azioni di contrasto al fenomeno. Un’urgenza che Con i Bambini ritiene necessario evidenziare ancor più in vista della Giornata internazionale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza che sarà celebrata il 20 novembre. Tra i diritti dei minori ci sono anche le attività ludico-ricreative. Queste ultime sono mancate al 70 per cento dei genitori intervistati nel corso dell’indagine. Il 65 per cento ha sottolineato il peso della rinuncia a palestre e centri sportivi. Il 42 per cento ha evidenziato il peso dell’assenza di laboratori e ad altre attività educative extrascolastiche.