Il 2020 è un anno da dimenticare per molte categorie economiche del Paese. Tra questa la ristorazione ha sicuramente un posto in prima fila. Dall’inizio dell’emergenza da Covid-19 sono diverse le misure che sono intervenute per regolamentare l’accesso ai locali, gli orari di apertura, il distanziamento all’intorno di bar e ristoranti. Lo scorso ottobre i ristoratori erano scesi in piazza per testimoniare l’impatto di queste scelte sulle attività. Ancora oggi molte attività sono chiuse o possono effettuare la sola consegna. Nonostante questo sono decine le attività che hanno deciso di sostenere chi questo Natale sarà in difficoltà.

L’antica pizzeria da Michele di Napoli ha scelto di donare duemila pizze surgelate, di produzione propria, ad associazioni del territorio partenopeo. Saranno i volontari di queste ultime a consegnarli alle famiglie indigenti della città. Tra queste la società di San Vincenzo De Paoli, le associazioni Gocce di Rugiada, Corazòn Latino, Report, Dopoperilsociale, la parrocchia del Buon Cammino, le cooperative Il Millepiedi e Bambú. Queste sono alcune delle realtà che hanno risposto all’appello solidale promosso dalla pizzeria con Luca Napoleone, blogger e organizzatore di viaggi attivo nel sociale.

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«La pizza è gioia, è un bene di conforto, e noi abbiamo deciso di condividerla con tante famiglie che, ora più che mai, ne hanno necessità», ha spiegato l’amministratore de l’antica pizzeria da Michele, Sergio Condurro. «Quello che stiamo vivendo è un Natale particolare e, proprio per questa ragione, è ancora più importante stare vicini a chi ne ha bisogno», ha aggiunto Daniela Condurro, amministratrice de l’antica pizzeria da Michele in the world. Un’iniziativa ancor più significativa considerato che sono aumentate le persone senza un pasto a Natale.

L’amministratore della Mitw, Alessandro Condurro, ha sottolineato che «questo periodo ci ha fatto riflettere e abbiamo iniziato a sperimentare il frozen con Antonio Falco, pizzaiolo di riferimento de l’antica pizzeria da Michele in the world. A detta di molti, l’esperimento è andato a buon fine: un risultato non scontato che ci ha permesso di realizzare questa iniziativa benefica, arrivando nelle case di molte famiglie, in tutta la città di Napoli».