Gli unici abbracci concessi al tempo del Covid

Gli unici abbracci concessi al tempo del Covid

La stanza degli abbracci è stata installata anche nella residenza assistita La Torre di Galliera, in provincia di Bologna

L’emergenza da Covid-19 ci ha tolto molto, soprattutto in termini sociali. Ci ha tolto il contatto umano. Il calore di un abbraccio. Sono poche le persone possono permettersi di stringerne un’altra. Tra questi ci sono gli ospiti delle rsa dove sono state istituite le stanze degli abbracci. Ad inaugurare questo progetto era stata la rsa Domenico Sartor di Castelfranco Veneto. Hanno seguito l’esempio molte rsa sparse in tutto il Paese. Dal Veneto alla Liguria. Dal Piemonte alla Campania. Proprio ad inizio anno avevamo raccontato delle stanze degli abbracci del consorzio dei servizi sociali A5 nelle rsa di Parolise, Montefalcione, Solofra, Santa Lucia di Serino in provincia di Avellino.

Per consentire gli abbracci in sicurezza vengono installate delle tende di plastica in cui vengono fatti accomodare gli anziani. I loro cari, muniti di camice ed altri dpi li abbracciano attraverso i teli muniti di manicotti intercambiabili. Gli abbracci in sicurezza si sono moltiplicati. Ieri sono arrivati anche nella residenza assistita La Torre di Galliera, in provincia di Bologna, gestita dalla cooperativa Cadiai. Tutti gli ospiti della rsa bolognese hanno anche ricevuto il vaccino anti Covid.

«Dopo mesi di lontananza – sottolinea la Responsabile Cadiai, Sara Ferro-, l’installazione della struttura ha consentito di riaprire le visite nella massima sicurezza. Sebbene non sia ancora un contatto diretto, la possibilità di vedersi e di darsi le mani attraverso il filtro della plastica ha rappresentato comunque un importante passo in avanti per i nostri ospiti e i loro familiari». Compresa la la signora Lea che con i suoi 101 anni è tra le più anziane del territorio sottoposte al vaccino.

Redazione
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