L’appello dello European Disability Forum
Nel dicembre 2006 l’Assemblea delle Nazioni Unite ha approvato la Convenzione sui diritti delle persone con disabilità. Uno strumento necessario a garantire i diritti di uguaglianza e di inclusione sociale di tutte le persone con disabilità. Oggi ricorrono dieci anni dalla ratifica della convenzione da parte dell’Unione europea. Come sottolinea lo European Disability Forum «firmare una Convenzione non è sufficiente. Fino a quando le persone con disabilità non avranno gli stessi diritti degli altri, lo stesso livello di occupazione, livello di istruzione, inclusione sociale, diritto di viaggiare, lavorare e studiare all’interno dell’Ue come gli altri, vivere in modo indipendente ed essere inclusi nella comunità, la Crpd è ancora un lavoro in corso».
La convenzione è però uno strumento fondamentale. Ciò che le organizzazioni è maggiore coinvolgimento delle persone con disabilità nelle scelte che le riguardano, accessibilità, parità di trattamento. E ancora più politiche per la vita indipendente ed un’assistenza sanitaria di reale sostegno. E soprattutto l’applicazione della Convenzione sui diritti delle persone con disabilità.
Il presidente di Fish, Vincenzo Falabella, ha sottolineato che i principi della convenzione «devono costituire il faro per chi elabora le politiche, a livello nazionale ed internazionale. Perché da allora, sono passati dieci anni, diventa sempre più necessario la riforma dell’attuale sistema di welfare, basato principalmente sul sistema di protezione, che deve essere profondamente modificato in favore di un nuovo modello basato sui diritti umani, civili e sociali».