Su 3.115 studenti di età compresa tra gli 11 e i 19 anni e uno su 10 ha ammesso di esser stata vittima di bullismo o cyber
«I dati relativi ad atti di bullismo e cyberbullismo sono aumentati pericolosamente, con numeri raddoppiati con l’inizio della pandemia. Abbiamo recentemente fatto una ricerca su 3.115 studenti di età compresa tra gli 11 e i 19 anni e uno su 10 ha ammesso di esser stata vittima di bullismo o cyber». A dichiararlo è il professor Giuseppe Lavenia, psicoterapeuta e presidente dell’associazione nazionale Di.Te (Associazione Nazionale Dipendenze Tecnologiche, Gap e Cyberbullismo), in occasione della Giornata Nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo che si celebra oggi.
Numeri allarmanti arrivano anche dall’Osservatorio Indifesa e ScuolaZoo. «Il bullismo è più diffuso di quello che si possa pensare”, spiega all’AgiMaura Manca, psicoterapeuta e presidente dell’Osservatorio nazionale adolescenza, «i numeri sono veramente alti, impressionanti, e troppo spesso vengono sottovalutati».
Roberto Pella, vicepresidente vicario dell’Anci, ha sottolineato «l’importanza dell’educazione a un uso corretto del web, sia all’interno delle famiglie sia a scuola, e l’importanza di ascoltare le esigenze dei giovani. I dati pubblicati dall’Osservatorio Indifesa, relativi al 2020, sono, infatti, allarmanti e devono destare crescente impegno da parte delle istituzioni di ogni livello di governo. In questo senso, gli esiti delle audizioni fortemente volute e condotte con determinazione dalla Presidente della commissione parlamentare per l’Infanzia e l’Adolescenza, Licia Ronzulli, sono documenti fondamentali che contribuiscono alla pianificazione di politiche pubbliche mirate, su cui tutte le forze politiche del Parlamento sono convergenti».
Per i parlamentari M5S Mantovani, D’Angelo e Dori e D’Orso per «uscire dal vortice del bullismo e cyberbullismo occorre un lavoro sistemico e multidisciplinare. Un lavoro che vede politica, scuola, forze dell’ordine, associazioni, piattaforme digitali lavorare unitamente per un unico obiettivo». «Ciò che è importante – specificano i pentastellati – è lavorare nel solco avviato dalla legge 71 del 2017, nata per tutelare i minori dal cyberbullismo , per agire ancora più concretamente contro queste condotte violente» definendo meglio «i comportamenti on line che quelli off line».
«Vanno intensificati gli sforzi per contrastare il fenomeno da parte di tutti e per questo auspichiamo che proseguano i lavori per portare avanti il disegno di legge 1690, ora in Senato dopo essere stata approvato in prima lettura alla Camera lo scorso anno, volto ad ampliare il testo del 2017, estendendo la legge 71 al bullismo, estendendo il reato di stalking e il potenziando il numero di emergenza 114», concludono.
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