L’associazione presenta sei punti che riguardano le politiche per la sostenibilità ambientale e la cittadinanza attiva
Napoli si appresta alla campagna elettorale in vista delle elezioni amministrative. Il voto dovrebbe essere celebrato a maggio, ma potrebbe slittare di qualche mese, qualora non ci fosse un forte decremento dei contagi. C’è chi si è già mosso, sul fronte associativo, oltre che politico. Come Nea-Polis e Prossima Napoli che hanno presentato i rispettivi punti sui quali voler dialogare con i candidati sindaco. Con Napoli voteranno anche città come Roma, Bologna, Milano, Torino. Alcuni argomenti sono evidentemente comuni. Come la crescita per uscire dalla crisi legata alla pandemia. Ma al contempo anche gli aiuti alle migliaia di cittadini che sono ancora in forte sofferenza per l’emergenza.
Tra i temi centrali anche l’ambiente. O almeno dovrebbe esserlo. In tal senso Napoli è da anni una fucina di idee ed innovazioni in campo ambientale. Soprattutto dal basso. Nasce qui dieci anni fa CleaNap, associazione che porta i temi della sostenibilità alla ribalta. Sia nella quotidianità dei singoli, che nella vita collettiva della città, collaborando e influenzando positivamente le amministrazioni. Tra le numerose attività, CleaNap ha gestito il progetto di bike sharing napoletano da gennaio a settembre 2015.
Sono sei i punti presentati da CleaNap che riguardano le politiche per la sostenibilità ambientale e la cittadinanza attiva. Il primo riguarda i patti di cittadinanza nella cura, gestione condivisa e nella rigenerazione urbana. Il secondo riguarda il gender gap, molto presente in Italia. In particolar modo al sud, e nella città di Napoli. Poi c’è la riduzione dei rifiuti a partire da raccolta differenziata, riuso delle risorse e minimizzazione dell’impatto ambientale. Accanto a queste CleaNap propone progetti pilota in piccole zone sul vuoto a rendere, il compostaggio domestico o condominiale, incentivare il consumo di acqua pubblica.
Il verde urbano può essere una risorsa importante per la città di Napoli. A partire da una cura competente di giardini e parchi urbani, ma anche degli spazi verdi residuali, come aiuole e fioriere. L’associazione auspica la pianificazione di nuove aree a verde in linea con la strategia nazionale promossa dal ministero dell’Ambiente. Non manca la mobilità sostenibile, come sopra sottolineato tema caro a CleaNap. Un programma da integrare con il tpl, magari partendo proprio dall’esperienza del bike sharing del 2015. Per l’associazione è infine necessario ripensare gli spazi urbani, riducendo gli spostamenti tra zona molto distanti della città, per andare nella direzione di una metropoli sostenibile.
«Per concretizzare questa visione di città – si legge sul sito di CleaNap -, che mai come oggi si pone con urgenza, è necessario coraggio, una nuova pianificazione che valorizzi l’economia di prossimità, che sia etica e solidale, che non lasci indietro nessuno e che sappia rispondere ai nuovi bisogni sociali anche con strumenti innovativi».
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