Piano vaccini, le nuove priorità

Piano vaccini, le nuove priorità

Il presidente della Fish Falabella chiede di conoscere i tempi e le modalità con le quali saranno vaccinate le persone con disabilità

In questi giorni partono le vaccinazioni delle persone over 80. La Campania è partita oggi con le Asl Napoli 1 e Napoli 2. L’Emilia-Romagna è partita con quelli in assistenza domiciliare. E tra fine febbraio e inizio marzo prevede di vaccinare tutta la popolazione che rientra in quella categoria. Intanto fa ancora discutere il piano vaccini aggiornato nell’accordo dello scorso 3 febbraio tra Regioni e governo. Sono sei le categorie inserite come prioritarie nella seconda fase. Priorità alle persone con malattie come tumori, diabete e obesità gravi. Restano ancora fuori le persone con disabilità. Nonostante le ripetute richieste delle organizzazioni delle persone con disabilità al commissario per l’emergenza Domenico Arcuri. La Fish aveva scritto anche al presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Per il presidente di Fish, Vincenzo Falabella, «le linee guida del ministero della Salute alimentano la confusione. Si parla di 2 milioni di persone vulnerabili. Ma se tra queste si considerano le persone con disabilità il dato è sottostimato». La Fish ha sempre chiesto la priorità per le persone con disabilità per diversi disagi a cui queste sono sottoposte. In alcuni casi non possono indossare la mascherina. In altri non possono garantire il distanziamento sociale. «Ci stiamo battendo. Chiediamo al nuovo governo che si insedierà nei prossimi giorni una maggiore attenzione. Vogliamo sapere – ha detto Falabella – quando è prevista la vaccinazione per le persone con disabilità, come saranno contattate le persone, come saranno vaccinate quelle che non possono essere trasportate».

Nella fase 2 delle vaccinazioni rientrano le persone con sindrome di Down «in ragione – si legge nel documento – della loro parziale competenza immunologica e della assai frequente presenza di cardiopatie sono da ritenersi fragili». L’Aipd già un mese fa aveva scritto all’allora premier Conte, assieme ad Anffas e Coordown, per chiedere la vaccinazione delle persone con sindrome di Down e con disabilità intellettiva. Nonostante non siano state accolte tutte le richieste formulate l’associazione si dice comunque soddisfatta. «Studi scientifici internazionali hanno infatti dimostrato la particolare vulnerabilità delle persone con sindrome di Down, che risultano quindi maggiormente esposte alla letalità per Covid rispetto al resto della popolazione».

@dalsociale24



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