La denuncia arriva dalla Royal Mencap Society, ente volontaristico che lavora con persone con disabilità mentale nel Regno Unito
Ospedali e strutture di cura avrebbero ricevuto disposizioni interne di non rianimare i pazienti con disabilità mentale se affetti da Covid. Una notizia shock che è stata rilanciata nei giorni scorsi dal Guardian e poi ha fatto il giro del mondo. A denunciare l’accaduto la Royal Mencap Society, ente volontaristico che lavora con persone con difficoltà di apprendimento nel Regno Unito. La Mencap ha evidenziato di aver iniziato a ricevere segnalazioni di questa natura da parte di persone con disabilità mentale e dalle loro famiglie a gennaio. L’ordine di non rianimare sarebbe dato a prescindere dalla capacità fisica di reazione dei pazienti.
Un rapporto dello scorso dicembre della Care Quality Commission inglese aveva già evidenziato che le scelte di non rianimare queste persone si erano verificate già nella prima parte della pandemia. E che avevano causato morti potenzialmente evitabili. La Care Quality Commission inglese pubblicherà un rapporto su questi fatti entro poche settimane. L’ad di Mencap, Edel Harris, ha evidenziato che «durante la pandemia molte persone con disabilità di apprendimento hanno affrontato discriminazioni scioccanti e ostacoli all’accesso all’assistenza sanitaria».
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Proprio in queste settimane le persone con difficoltà di apprendimento stavano portando avanti un’altra battaglia. Quella legata al piano vaccinale. Il governo, infatti, non le aveva inserite tra le priorità. Nonostante sia comprovato che le persone con una disabilità, anche lieve, abbiano maggiori probabilità di morire in caso di contrazione del Covid-19. E nonostante il Comitato per la vaccinazione e l’immunizzazione avesse inserito alcune categorie di persone con difficoltà di apprendimento, come quelle con sindrome di Down, tra i quattro gruppi prioritari.
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