Se ogni utente eliminasse 1 gb di dati dal suo archivio cloud, potremmo salvare tanto Co2 quanto la Germania produce in un anno
Oltre metà della popolazione utilizza internet e i dispositivi elettronici. Il 7 per cento della produzione energetica mondiale è assorbita dall’Ict, che emette 900 milioni di tonnellate di Co2 l’anno. Le emissioni di Co2 di internet e dei suoi sistemi di supporto sono superiori alle emissioni dell’industria aerea mondiale. Una mole di inquinamento importante che è possibile contribuire a ridurre con piccoli gesti. Eliminando i file superflui sui nostri drive, cloud e archiviazione del server. Facendo il backup solo delle informazioni importanti. Piccole azioni che aiutano ad attenuare la pressione energetica della banca dati.
Il 20 marzo si celebra il Digital Cleanup Day, una giornata dedicata alla riduzione delle emissioni di Co2 dovute alle nostre azioni digitali. Promosso dalla rete Let’s do It! World il Digital Cleanup è partito già il 12 marzo con una serie di azioni concrete, oltre che di sensibilizzazione. «Il 2020 ha registrato un’impennata nell’utilizzo di soluzioni digitali per il lavoro, l’intrattenimento, l’istruzione e molti altri scopi. Non siamo ancora in grado di stimare misurazioni esatte in relazione allo scorso anno, ma le statistiche mostrano che i dati e il consumo energetico del settore Ict sono in rapida crescita», ha dichiarato la presidente di Let’s do It! World, Heidi Solba.
Quasi tutte le attività online aumentano la nostra impronta di carbonio, ma in particolare, sono video e foto ad occupare fino a due terzi di tutti gli scambi di dati mobili. Entro il 2025, si stima che i repository di dati utilizzeranno un quinto di tutta l’energia prodotta, oltre ad essere tra i maggiori inquinatori. «Se ogni utente eliminasse 1 gb di dati dal suo archivio cloud, potremmo salvare tanto Co2 quanto la Germania produce in un anno», ha spiegato Anneli Ohvril di Let’s do It! World.
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