La vaccinazione dei soggetti fragili è partita in diverse regioni. Non per tutti è facile. Ci sono persone che non deambulano, allettate. Per queste non è possibile raggiungere il punto vaccinale di appartenenza. Necessitano la somministrazione a domicilio. In un primo momento si era detto che sarebbero stati i medici di medicina generale. Qualcuno aveva proposto quelli delle Asl territoriali. Tra le difficoltà organizzative resta quella del trasporto del vaccino. Per le temperature a cui deve restare. Per rispondere a questa necessità il presidente della Sis 118, Mario Balzanelli, aveva dato la disponibilità di automediche, medici e infermieri fuori servizio.

Potrebbe perfino allargarsi la platea dei beneficiari del vaccino da parte del personale del 118. Oltre ai soggetti anziani con polipatologie, Balzanelli ha evidenziato che il personale è attrezzato anche per la vaccinazione di persone con malattie neurodegenerative, disabili, persone con malattie neoplastiche, gli allettati. Una disponibilità accolta con favore dal commissario all’emergenza Figliuolo. Questa operazione potrebbe consentire di raggiungere più velocemente tutti i pazienti fragili a domicilio.

Per la senatrice della commissione Igiene e Sanità Mariolina Castellone «aggiungiamo un altro importante tassello alla lotta contro la Covid-19». Per l’esponente del M5S «è necessario programmare una operazione di raggiungimento capillare di tutti i pazienti fragili a domicilio, evitando che debbano recarsi con propri mezzi ai centri vaccinali, e per questo il 118 potrà offrire un determinante contributo. Dobbiamo unire tutte le nostre energie ed utilizzare tutti gli strumenti disponibili, solo così ne usciremo».

Anche molti medici di base hanno dato la propria disponibilità. Solo per l’Asl Napoli 1 Centro sono state 170 su 550 le adesioni. Per alcune regioni è stata data disponibilità anche da parte del personale medico ed infermieristico dell’esercito.

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