Le riflessioni della segretaria della Cisl Napoli Comberiati, del presidente della Fish Falabella, del direttore del Moige Affinita
Il presidente del Consiglio aveva promesso una cifra tra i 200 e i 250 euro. A partire dal mese di luglio questa cifra arriverà. Per ogni figlio. A partire dal settimo mese di gravidanza fino al raggiungimento dei 21 anni (se studente o disoccupato). Potrà maggiorare o diminuire a seconda dell’Isee. Ed anche dal terzo figlio e per i bambini con disabilità. Per il provvedimento, che rientra nelle misure previste dal Family Act, sono stati stanziati 20 miliardi, che potrebbero non bastare. Dai primi calcoli la cifra media – per l’80 per cento delle famiglie – sarebbe intorno ai 161 euro al mese per ogni figlio minore e 97 per quelli dai 18 ai 21 anni.
Per la segretaria della Cisl Napoli e coordinatrice Welfare della Cisl Campania, Melicia Comberiati, «l’assegno unico rappresenta un primo passo importante fondamentale per una semplificazione e una razionalizzazione delle misure di sostegno per le famiglie con figli. Una misura che può portare importanti benefici alle famiglie. Ora è importante intraprendere il passo decisivo della scrittura dei decreti delegati che disegneranno la struttura della misura e ne definiranno le norme attuative, senza perdere mai di vista i principi di equità e universalità e senza lasciare indietro nessuno. È il momento di una riforma fiscale complessiva a sostegno delle nostre famiglie».
Sul fronte disabilità la Fish rivendica una lunga battaglia. L’associazione era stata in audizione alla commissione Affari sociali della Camera già nel 2019 e nel 2020. «Riteniamo che supportare la famiglia nel suo ruolo educativo, di cura, di luogo di relazioni, di primo medium dell’abitare sociale, e quindi dell’inclusione, sia un impegno ineludibile per tutti», ha dichiarato il presidente della Fish, Vincenzo Falabella, che poi ha aggiunto di essere soddisfatto «sia perché i nostri emendamenti a favore delle persone con disabilità e delle loro famiglie sono stati accolti, sia perché appare che dalla misura nessuno è stato escluso».
Non tutti hanno accolto con favore la misura. Domenica il direttore generale del Moise, Antonio Affinita, si era detto preoccupato «per la riduzione dell’assegno unico che penalizza tante famiglie. È inaccettabile e discriminatorio. Occorre mettere più risorse, che peraltro in questo triste momento storico ci sono, per avviare una seria politica per le famiglie, che da decenni vedono una fiscalità appunto penalizzante e discriminatoria. Servono misure e risorse vere e robuste per sostenere i genitori, colonna portante del sistema Italia, produttori di futuro e speranza».
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