A denunciare le mancanza delle scuole il presidente della Fish, Vincenzo Falabella, nel corso dell’audizione di ieri al Senato
Far tornare tutti gli studenti alla didattica in presenza per garantire il diritto all’inclusione dei ragazzi con disabilità. Queste la principale richiesta della Fish nel corso dell’audizione di ieri al Senato sull’impatto della didattica digitale integrata sui processi di apprendimento e sul benessere psicofisico degli studenti. Lo stesso ministero dell’Istruzione, lo scorso 12 marzo, aveva chiarito che le istituzioni scolastiche «non dovranno limitarsi a consentire la frequenza solo agli alunni e agli studenti con disabilità, ma, al fine di rendere effettivo il principio di inclusione valuteranno di coinvolgere nelle attività in presenza anche altri alunni appartenenti alla stessa sezione o gruppo classe».
A seguito della comunicazione ministeriale l’Associazione Nazionale Presidi aveva però evidenziato che, fino a quando gli alunni con disabilità non fossero stati tutti vaccinati, non sarebbero potuti andare a scuola. E difatti dal 7 aprile, giorno di entrata in vigore della nota, le scuole non l’hanno applicata. Nel corso dell’audizione il presidente della Fish, Vincenzo Falabella, ha sottolineato che il Miur avrebbe dovuto chiarire le proprie disposizioni rispetto a questa posizione dell’Anp.
«Oggi – aggiunge Falabella – torniamo a denunciare il fatto che alcuni dirigenti scolastici stanno disattendendo le norme ministeriali». Fish chiede invece di proseguire sulla linea tracciata nei mesi scorsi con il ministero dell’Istruzione per l’inclusione scolastica, «a partire dai nuovi modelli di Pei, riteniamo che si debba proseguire su quella strada. Non lasciando indietro nessuno. Di certo, però, qualcuno dovrà ammettere il pasticcio della governance della didattica in questi mesi di pandemia, sia in presenza che a distanza».
@dalsociale24