L’Aula ha approvato l’ordine del giorno 208 voti favorevoli, nessun contrario e 33 astenuti
Il 7 febbraio dello scorso anno lo studente egiziano dell’Università di Bologna Patrick Zaki è stato incarcerato a Il Cairo. Oltre 400 giorni di prigionia. Nelle scorse settimane diverse città italiane hanno concesso la cittadinanza al giovane ricercatore. Altre l’avevano negata. Questa mattina il Senato ha discusso la mozione sulla concessione della cittadinanza italiana e sulle iniziative per la sua liberazione. L’Aula ha approvato l’ordine del giorno con 208 voti favorevoli, nessun contrario e 33 astenuti. Quelli di Fratelli d’Italia che, poco prima del voto, lo avevano annunciato con la leader Giorgia Meloni.
Prima del voto in Aula la senatrice a vita Liliana Segre, che è voluta essere presente con forza, ha detto a Radio Popolare che «c’è qualche cosa nella storia di Zaki che prende in modo particolare, ricordare quando un innocente è in prigione, siccome io questo l’ho provato, io per la colpa di essere nata, e ricordo cosa sono i giorni passati dentro la cella, quando non si sa se preferire la porta chiusa o che si apra e qualcuno entri e ti faccia o ti dica qualcosa che ti possa far soffrire ancora di più».
Durante gli interventi precedenti il voto il M5S ha chiesto di valutare gli strumenti previsti dalla Convenzione delle Nazioni Unite contro i reati di tortura «perché questa è l’unica via procedurale giuridica concreta per arrivare alla liberazione di Patrick attraverso una negoziazione», ha detto la senatrice Michela Montevecchi. Le fa eco il capogruppo nella Commissione Esteri di Palazzo Madama del M5S, Gianluca Ferrara. «La storia ci ha donato strumenti internazionali per assicurare che alcune linee non venissero mai superate, per assicurare che ogni essere umano potesse vivere una vita degna di essere chiamata tale», ha detto.
«Auspichiamo che la concessione della cittadinanza italiana, oltre che a ribadire che quella di Patrick Zaki è una vicenda di violazione dei diritti umani che riguarda anche il nostro Paese, possa favorire la scarcerazione di Patrick», ha twittato Amnesty International Italia.
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