La conversione di Giovanni Meola a Los Angeles

La conversione di Giovanni Meola a Los Angeles

Il documentario racconta le vite di Peppe, da scassinatore ad attore, e di Vincenzo, da dirigente bancario a gola profonda del sistema finanziario italiano

Peppe era scassinatore, maestro di rapine e contrabbandiere. 30 anni di galera vissuta. Su cui, nel 2013, ha scritto l’autobiografia Il Campo del Male. Vincenzo era dirigente bancario. Poi prima gola profonda del sistema finanziario italiano. Vita raccontata in Io so e ho le prove, saggio-memoriale del 2014. Sono loro i protagonisti del documentario di Giovanni Meola La conversione. L’incontro davanti alla macchina da presa, lo scambio di racconti delle loro vite, la scoperta del modo di accedere ad una personale rinascita.

Nonostante la distanza che li separa, che separa le loro vite, si trovano ad essere compagni di strada. Spinti soprattutto dal desiderio di trovare il loro proprio ascensore sociale. Di qualunque natura: spietato, pericoloso, imprevedibile. Lo cercano attraverso il racconto che gli chiede di fare Giovanni Meola davanti alla macchina da presa. Racconto alternato alla recitazione, per tutto il documentario, che alterna biopic, inchiesta e formula teatrale. Nel quale si intersecano le musiche originali (fisarmonica e voce) di Daniela Esposito, che evocano malinconia e rimpianto, ma anche volontà di confronto e di cambiamento dei due protagonisti.

«Sottrarre e ingannare sono state, a lungo, le attività principali delle loro vite. Entrambi, a un certo punto, però, hanno detto basta. Ed entrambi hanno cominciato, fatalmente, a scrivere e a svelare quello che erano stati, quello che avevano fatto e i segreti dei mondi dai quali provengono. Una cena tra loro due, curiosi di conoscersi tra domande e risposte senza remore, è di fatto la spina dorsale del mio racconto. Ciò – racconta Meola – ha rafforzato la mia intuizione iniziale, cioè che sarebbe stato assai interessante provare a raccontare le storie di Vincenzo e di Peppe in parallelo. Due facce di una Napoli matrigna e da sempre piena di insidie».

Dopo il Premio del Pubblico quale Miglior Documentario alla XIX edizione del Riff – Rome Independent Film Festival, nella categoria National Documentary Competition, il film è ora nella selezione ufficiale della XVI edizione del Los Angeles Italia Film Festival, che avrà luogo dal 18 al 24 Aprile, nella categoria Docu Is Beautiful. La conversione sarà inoltre in proiezione per tre giorni a partire dal 24 aprile sulla sala streaming Mymovies.it

@dalsociale24

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