Oggi si commemorano le morti di Aldo Moro e Peppino Impastato, ma si festeggiano anche le madri, quelle che cercano verità e giustizia per i propri figli
Ogni giorno la storia ricorda decine di avvenimenti importanti in tutto il mondo. Il 9 maggio è una data segnata in rosso anche sul calendario italiano. Col rosso del sangue. Quello di Aldo Moro e Peppino Impastato. Entrambi uccisi nel 1978. Il presidente della Dc venne rinvenuto in una Renault 4 rossa parcheggiata in via Caetani, a Roma, dopo 55 giorni giorni di prigionia in mano alle Brigate Rosse. L’attivista siciliano venne fatto saltare in aria con una carica di tritolo sui binari della linea ferroviaria Palermo-Trapani.
Le prime indagini sulla morte di Peppino andavano nella direzione del suicidio. Del mancato attentato terroristico. A riscrivere la storia fu una donna. La madre di Peppino, Felicia. La sua tenacia fece venire alla luce la verità sulla morte del figlio. Peppino era stato ammazzato dalla mafia, come ha riconosciuto una sentenza del 1984. Ci vollero altri 18 anni affinché, nel 2002, Tano Badalamenti venisse condannato all’ergastolo come mandante dell’omicidio di Peppino Impastato. Due anni dopo, il 7 dicembre 2004, Felicia Impastato morì, con la consapevolezza di aver trovato verità e giustizia per la morte del figlio.
Il legame tra madre e figlio è indissolubile. La storia è piena di madri che si sono spese per i propri figli. Di madri che hanno lottato per ottenere verità e giustizia per la morte di un figlio. Come Rita Calore, la madre di Stefano Cucchi, che venerdì ha ascoltato la sentenza della corte d’Assise d’appello di Roma che ha condannato a 13 anni di reclusione i carabinieri Alessio Di Bernardo e Raffaele D’Alessandro per omicidio preterintenzionale in relazione al pestaggio subito da Stefano la sera del 15 ottobre del 2009. Come Anna Motta, la madre di Mario Paciolla, il cooperante italiano ucciso lo scorso 15 luglio in Colombia, che lotta ogni giorno per ottenere verità e giustizia per la morte del figlio.
La storia è piena di madri che si sono spese per i propri figli. E che lo fanno ancora. Di molte sconosciute, che nella quotidianità si battono per costruire un futuro per i propri figli. Di quante lo hanno fatto fino a che erano in vita. Oggi, che è anche la loro festa, va a tutte le mamme un segno di gratitudine e un abbraccio.
@ciro_oliviero
direttore editoriale dalSociale24