L’attivista è partito sabato 8 maggio da Ventimiglia e percorrerà 400 chilometri fino a Trieste
400 chilometri di mare per tenere alta l’attenzione sui diritti delle persone con disabilità. Un percorso che Salvatore Cimmino, 56enne di Torre Annunziata, ha iniziato sabato 8 maggio da Ventimiglia. Salvatore, che a 15 anni ha subito l’amputazione di una gamba, da anni si batte per una causa che gli appartiene. Ma che, con lui, appartiene a 3,1 milioni di italiani, il 5,2 per cento della popolazione. La prima tappa ha portato l’attivista da Ventimiglia a Sanremo. Al suo arrivo ha lanciato un appello al governatore della Liguria, Giovanni Toti, chiedendogli di «semplificare e rendere disponibili tutte le tecnologie le persone con disabilità. Anche loro hanno diritto di partecipare alla vita attiva e di essere liberi ma anche esercitare il diritto di cittadinanza. Mi aspetto qualcosa di importante nelle prossime ore e non nei prossimi giorni».
Un appello che Cimmino ha rivolto anche ai politici nazionali. E che replicherà in ogni regione in cui farà tappa grazie al sostegno dell’associazione Luca Coscioni, attiva da anni nel diritto alla salute. Dalla Toscana al Lazio alla Campania. Scendendo in Calabria, Sicilia e risalendo la Puglia, poi le Marche, il Veneto ed il Friuli. 17 tappe che si concluderanno con l’arrivo, il 9 ottobre, a Trieste. La tappa più lunga sarà quella tra Palermo ed Ustica, per un totale di 67 chilometri.
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«Vogliamo spostate l’attenzione dalla persona al mondo di cui fa parte», ha detto Cimmino. Lo scopo della traversata in mare è infatti evidenziare il ritardo nell’applicazione dei Piani di eliminazione delle barriere architettoniche. Scopo ulteriore dei 400 chilometri a nuoto dell’attivista napoletano è sensibilizzare l’opinione pubblica sulla necessità di realizzare una reale inclusione sociale delle persone con disabilità.
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