«La Giornata internazionale contro l’omofobia, la transfobia e la bifobia è l’occasione per ribadire il rifiuto assoluto di ogni forma di discriminazione e di intolleranza e, dunque, per riaffermare la centralità del principio di uguaglianza sancito dalla nostra Costituzione e dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea». Queste le parola del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Contro ogni forma di discriminazione, come prevede il ddl Zan fermo in commissione Giustizia al Senato per l’opposizione delle forze di destra. Il presidente, Andrea Ostellari della Lega, non ha ancora calendarizzato la discussione dopo mesi in cui è ferma.

LEGGI ANCHE: Legge Zan ferma al Senato per colpa della destra

Una legge quantomai necessaria. Lo hanno chiarito ancora una volta le manifestazioni di Milano e Roma, dove sono scese in piazza migliaia di persone. Così come quelle di Bari, Cagliari, Firenze, Rimini. Lo chiariscono ancora meglio le cronache quotidiane, che registrano un aumento del 10 per cento di casi di violenza nell’ultimo anno. E le richieste d’aiuto che arrivano in seguito ai coming out. Sono circa 50 al giorno le richieste fra chat e telefonate a GayHelpLine, il contact center gestito da Gay Center. La fascia d’età che chiede aiuto va dai 13 ai 27 anni. Spesso si tratta di ripercussioni in famiglia. Nel 17 per cento dei casi dei maggiorenni la famiglia smette di supportarli economicamente. Durante la pandemia sono cresciute, dall’11 al 28 per cento, le minacce ricevute e, dal 3 al 15 per cento, le discriminazioni sul lavoro.

«L’approvazione del Ddl Zan consentirebbe all’Italia di compiere un passo importante contro violenze e discriminazioni ai danni delle persone omosessuali e transgender», ha detto la deputata del Gruppo Misto Michela Rostan. «La prima cosa da fare è quella di rendere le vittime libere di denunciare. Per fare questo occorrono investimenti stabili, e non più misure spot, per tenere aperti 365 giorni l’anno tutti gli anni i centri anti-violenza e le case rifugio, ha detto la vicepresidente della Commissione Affari sociali della Camera».

LEGGI ANCHE: Sara, Maria e Martin sono una famiglia a tutti gli effetti

In occasione della Giornata contro l’omotransfobia anche il leader del M5S, Luigi Di Maio si è schierato a favore del ddl Zan. «Oltre a celebrare una giornata, servono gesti concreti. In Parlamento bisogna accelerare con la legge contro l’omotransfobia. Serve uno scatto di civiltà, basta tentennamenti sul ddl Zan», ha twittato. «Una legge contro l’omofobia e la transfobia ci serve. Io stessa ne fui promotrice da ministro, ma scelsi una strada diversa, meno divisiva e ambigua. Queste leggi non possono essere bandierine per marcare il campo», ha detto il ministro Carfagna.

@dalsociale24